La Nuova Sardegna

Due deputati sardi nella commissione sul Moby Prince

di Claudio Zoccheddu
Due deputati sardi nella commissione sul Moby Prince

Mara Lapia e Pietro Pittalis eletti nell’ufficio di presidenza Le indagini partiranno dai risultati ottenuti dal Senato

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SASSARI. Ci sono due deputati sardi, Mara Lapia (Cd)e Pietro Pittalis(Fi), nella nuova Commissione parlamentare d’inchiesta istituita per svelare le verità nascoste dietro la tragedia della Moby Prince, il traghetto partito la sera del 10 aprile 1991 da Livorno e diretto ad Olbia che venne avvolto dalle fiamme poco dopo aver mollato gli ormeggi dal porto toscano. Un rogo che causò la morte di 140 persone sulle cui cause non si è mai arrivati ad un conclusione attendibile.

Mercoledì sera è andato in archivio il primo atto della nuova commissione, che ha nominato all’unanimità il presidente, il deputato livornese del Pd, Andrea Romano. L’esponente Dem era stato il primo firmatario della proposta di legge che ha permesso di istituire la nuova Commissione d'inchiesta alla Camera dei Deputati, dopo che nella scorsa legislatura una prima Commissione istituita in Senato aveva permesso di demolire molte false piste. «La nuova Commissione dovrà finalmente arrivare alla verità. Non ripartiremo da zero potendo contare sul grandissimo lavoro già svolto dal Senato e non perderemo tempo. Trent'anni sono già troppi – ha detto il neo presidente Romano – . Lo dobbiamo alle 140 vittime della strage, al dolore dei familiari, alla stessa coscienza pubblica del nostro paese. Perché l'Italia non può tollerare che non sia stata ancora fatta piena luce sulle cause e le responsabilità della più grave catastrofe della nostra marineria civile».

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La delegazione sarda. Pietro Pittalis è stato nominato dal gruppo di Forza Italia, ed è stato eletto vicepresidente, Mara Lapia, capogruppo di Centro Democratico, è la segretaria della nuova commissione monocamerale. «Da troppo tempo le vittime del disastro della Moby Prince attendono giustizia – ha detto la deputata nuorese –. Sono passati trent’anni da quella tragica notte ma sul caso ancora non è stata fatta chiarezza. Sono consapevole del compito impegnativo che mi ha aspetta e delle difficoltà che incontrerò nell’accertamento di una verità a lungo taciuta. Troppi misteri aleggiano ancora sulla tragedia di Livorno, troppe cose non dette rischiano di trasformare il disastro nell’ennesimo mistero italiano. Voglio evitare che ciò accada». «Ad oggi – ha aggiunto Pittalis – nonostante il pregevole lavoro fatto dalla precedente Commissione del Senato che offre una diversa prospettiva rispetto ai pronunciamenti della magistratura, ritengo sia doveroso approfondire alcuni dettagli per far emergere con chiarezza quanto accaduto». La delegazione sarda è decisa a dare una svolta alla ricerca della verità e punta tutto sulla nuova commissione: «Mercoledì sera – hanno concluso Lapia e Pittalis – abbiamo fatto un passo in avanti per restituire la verità ai 140 morti della Moby Prince».

Dietro le nomine della commissione c’è anche un caso politico, sollevato dal deputato Andrea Vallascas (L’Alternativa c’è: «Per ricostruire la verità sul disastro del Moby Prince è indispensabile l’impegno e il coinvolgimento di tutte le forze politiche. L’esclusione della minoranza dalle nomine del presidente e dei vice presidenti mina l’autorevolezza e l’autonomia della Commissione».
 

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