Massimo Bosco di Tempio il top player dei pizzaioli
Pasquale Porcu
Nella guida “50 Top Pizza” il locale sardo col piazzamento più alto è quello di Bosco che compare al 24esimo posto
01 ottobre 2021
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Il mondo della pizza è in grande evoluzione. I pizzaioli sono sempre più bravi, i clienti sempre più esigenti. Entrare a far parte di una classifica di locali super blasonati è un obbiettivo al quale aspirano molti artigiani del settore. Nella guida “50 Top Pizza, le migliori pizzerie d'Italia e nel mondo” il locale sardo che ha avuto il migliore piazzamento è quello di Massimo Bosco di Tempio che compare al 24esimo posto (guadagnando ben 13 posizioni rispetto allo scorso anno). Ma non basta, Bosco ha ricevuto anche il premio speciale come “migliore espressione di identità territoriale”, un riconoscimento, dice Bosco, “che ci rende particolarmente orgogliosi e soddisfatti poiché premia il nostro impegno a favore della difesa delle materie prime locali e il lavoro che con passione portano avanti aziende e artigiani sardi di dimensioni spesso minuscole”.
E le altre pizzerie sarde come si sono piazzate? Scorrendo l'elenco vediamo Framento di Cagliari al 37esimo posto, Maiori di Cagliari al 74 esimo, Sa Scolla di Cagliari al 76 esimo e ReMi di Sassari sotto il 100 esimo posto.
La valutazione è stata fatta non solo sul prodotto ma anche sulla location e sulla qualità del servizio.
La pizzeria di Massimo Bosco è nella piazza Fabrizio De Andrè di Tempio. Quando la stagione è buona si mangia all'esterno in uno spazio che sembra il salotto di casa.
Alle pareti dei muri in granito della strada o dei loggiati foto d'epoca e intorno ai tavoli rigogliose piante verdi. Sulle poltroncine da “salotto buono”, qua e là dei libri di lettura. La strada è, ovviamente, chiusa al traffico. L'ambiente è raccolto ma non triste, raffinato ma non spocchioso.
Ai tavoli, seduti a distanza Covid, gruppi di amici, famiglie con bambini al seguito, coppie di innamorati e gourmet.
In tutto un centinaio di coperti.
Che nei mesi invernali, quando le attività si svolgeranno all'interno del locale, diventeranno una quarantina. Tra i tavoli, attenti e prefesssionali, una decina di camerieri che prendono le ordinazioni e consigliano gli abbinamenti con i vini, le birre e i cocktail.
E Massimo Bosco? E' a bocca di forno, capitano di un vascello che dispensa bontà. E' lui e solo lui che maneggia gli impasti, segue la lievitazione (non meno di 12 ore), inforna e dirige la regia del locale insieme alla sua socia Claudia, fissa alla cassa.
Massimo è arrivato a Tempio venti anni fa e nel corso degli anni si è arricchito di una esperienza che solo la passione e lo studio può darti.
Mettetevi a sedere e ordinate. In breve capirete da che cosa nasce la fama di questo locale. Addentate una pizza e in un battibaleno lo scrocchiare si trasforma nel gusto appagante del pane buono appena sfornato. Eccolo il primo segreto: gli sfarinati, frutto di un sapiente mix di farine e semole locali. Bosco negli anni ha selezionato un pugno di artigiani sardi che lo riforniscono e lo accontentano per ottenere pani, focacce e pizze di alta classe.
La ricerca di Massimo non si ferma ai prodotti del mulino. Le coppe vengono da una norcineria di Aggius, i formaggi da un altro artigiano. Il risultato lo riscuotete subito. Alla vista e in bocca. Anche per quanto riguarda le pizze della tradizione, dall'umile Margherita alla Capricciosa, dalla Quattro Stagioni alla Estiva a quella coi porcini. Fino alle pizze bianche con mozzarella, porcini, pistacchi di Bronte.
Ma la fantasia di Bosco è fervida e non c'è giorno che non vi stupisca. Fatevi tentare dalla pizza con polpi, patate e pesto di basilico. Oppure la pizza Faber con pomodorini, salsiccia, pesto di basilico e melanzane. O quella con coppa di Aggius, yoghurt e peretta e se i vostri succhi gastrici vi sorreggono ancora, quella con guanciale, peretta e crumble di cipolle fritte. Che altro volere da una pizza?.
E le altre pizzerie sarde come si sono piazzate? Scorrendo l'elenco vediamo Framento di Cagliari al 37esimo posto, Maiori di Cagliari al 74 esimo, Sa Scolla di Cagliari al 76 esimo e ReMi di Sassari sotto il 100 esimo posto.
La valutazione è stata fatta non solo sul prodotto ma anche sulla location e sulla qualità del servizio.
La pizzeria di Massimo Bosco è nella piazza Fabrizio De Andrè di Tempio. Quando la stagione è buona si mangia all'esterno in uno spazio che sembra il salotto di casa.
Alle pareti dei muri in granito della strada o dei loggiati foto d'epoca e intorno ai tavoli rigogliose piante verdi. Sulle poltroncine da “salotto buono”, qua e là dei libri di lettura. La strada è, ovviamente, chiusa al traffico. L'ambiente è raccolto ma non triste, raffinato ma non spocchioso.
Ai tavoli, seduti a distanza Covid, gruppi di amici, famiglie con bambini al seguito, coppie di innamorati e gourmet.
In tutto un centinaio di coperti.
Che nei mesi invernali, quando le attività si svolgeranno all'interno del locale, diventeranno una quarantina. Tra i tavoli, attenti e prefesssionali, una decina di camerieri che prendono le ordinazioni e consigliano gli abbinamenti con i vini, le birre e i cocktail.
E Massimo Bosco? E' a bocca di forno, capitano di un vascello che dispensa bontà. E' lui e solo lui che maneggia gli impasti, segue la lievitazione (non meno di 12 ore), inforna e dirige la regia del locale insieme alla sua socia Claudia, fissa alla cassa.
Massimo è arrivato a Tempio venti anni fa e nel corso degli anni si è arricchito di una esperienza che solo la passione e lo studio può darti.
Mettetevi a sedere e ordinate. In breve capirete da che cosa nasce la fama di questo locale. Addentate una pizza e in un battibaleno lo scrocchiare si trasforma nel gusto appagante del pane buono appena sfornato. Eccolo il primo segreto: gli sfarinati, frutto di un sapiente mix di farine e semole locali. Bosco negli anni ha selezionato un pugno di artigiani sardi che lo riforniscono e lo accontentano per ottenere pani, focacce e pizze di alta classe.
La ricerca di Massimo non si ferma ai prodotti del mulino. Le coppe vengono da una norcineria di Aggius, i formaggi da un altro artigiano. Il risultato lo riscuotete subito. Alla vista e in bocca. Anche per quanto riguarda le pizze della tradizione, dall'umile Margherita alla Capricciosa, dalla Quattro Stagioni alla Estiva a quella coi porcini. Fino alle pizze bianche con mozzarella, porcini, pistacchi di Bronte.
Ma la fantasia di Bosco è fervida e non c'è giorno che non vi stupisca. Fatevi tentare dalla pizza con polpi, patate e pesto di basilico. Oppure la pizza Faber con pomodorini, salsiccia, pesto di basilico e melanzane. O quella con coppa di Aggius, yoghurt e peretta e se i vostri succhi gastrici vi sorreggono ancora, quella con guanciale, peretta e crumble di cipolle fritte. Che altro volere da una pizza?.