Preparata e ironica: ecco il robot Rossana hostess e bibliotecaria
di Stefano Ambu
Presentato il primo automa antropomorfo creato nell’isola È stato realizzato da Sardegna ricerche-Crs4 a Pula
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CAGLIARI. Il primo robot sardo antropomorfo è nato a Pula. In un parco. Che in realtà è il Parco tecnologico e scientifico di Sardegna Ricerche. Si chiama Rossana ed è programmato per fare l’assistente bibliotecario. Oltre i libri conosce bene anche la musica. E quando le hanno chiesto quale fosse il suo brano preferito ha risposto senza pensarci: Rock’n’roll robot di Alberto Camerini. Senso dell’ironia. Ma anche la battuta pronta e spiritosa è uno dei tanti segnali che il prototipo funziona. È la prima “macchina” che cerca di assomigliare anche fisicamente all’uomo (ha testa, braccia, mani, petto e arrossisce di fronte a un complimento) del Crs4. È nato in collaborazione con Athlos, azienda sarda specializzata in intelligenza artificiale e interazione uomo - macchina.
Rossana è la “sorellina” di Icub, il robot dell’Istituto italiano di tecnologia guidato dal cagliaritano Giorgio Metta. È il risultato finale del progetto denominato “Robotika”, finanziato da Sardegna Ricerche con un importo di circa 300mila euro. Rossana (il nome prende spunto da ROS, Robot Operating System) è stata “formata” per diventare assistente di biblioteca. Ma in realtà può anche fare la hostess ai convegni. È in grado di interagire con i visitatori indicando la presenza dei libri richiesti e accompagnandoli agli scaffali. O se fa l’hostess, guidando ospiti o spettatori ai loro posti. Non solo, riconosce i volti. E magari sa già quali sono gusti e aspettative dell’utente: rischia di diventare la “persona” più indicata per dare consigli agli appassionati di lettura. La sperimentazione, avvenuta con successo durante il secondo lockdown determinato dalla pandemia, si è svolta nei laboratori del CRS4 allestiti ad hoc come se si trattasse di una vera biblioteca.
La forza e la novità, anche rispetto ad altre macchine, è nel software. In questo campo si è partiti proprio da zero. E - hanno spiegato i padri del robot - il lavoro è diventato una scoperta. Brevettata. «Rossana- ha spiegato l’amministratore unico del CRS4 Giacomo Cao - riesce a percepire l’ambiente circostante, evitando ad esempio potenziali ostacoli, grazie al software sviluppato e brevettato dai nostri tecnologi. Il CRS4 ha conseguentemente depositato il marchio ROSSANA per identificare l’hardware, le componenti fisiche e il software di movimento del robot, e ci riserviamo di sviluppare in futuro anche un sistema di intelligenza artificiale proprietario».
Alessandro Frulio, responsabile tecnico scientifico di Athlos, spiega dietro c’è «un sistema conversazionale evoluto interamente realizzato per il robot, che gli fornisce un “cervello” in grado di capire, parlare, ricordare e imparare. Inoltre, grazie ad una memoria esperienziale basata sul riconoscimento visivo degli interlocutori può gestire conversazioni personalizzate.
Massimo Deriu, tecnologo del CRS4 e autore, insieme ai giovani colleghi Federico Bachis e Marco Massa, della domanda di brevetto relativa al sistema di navigazione indoor spiega che Rossana può esprimere anche i propri stati emotivi cambiando il colore del volto. “Rossana sei brutta”, le dicono per provocarla. E lei diventa proprio di tutti i colori.
Rossana è la “sorellina” di Icub, il robot dell’Istituto italiano di tecnologia guidato dal cagliaritano Giorgio Metta. È il risultato finale del progetto denominato “Robotika”, finanziato da Sardegna Ricerche con un importo di circa 300mila euro. Rossana (il nome prende spunto da ROS, Robot Operating System) è stata “formata” per diventare assistente di biblioteca. Ma in realtà può anche fare la hostess ai convegni. È in grado di interagire con i visitatori indicando la presenza dei libri richiesti e accompagnandoli agli scaffali. O se fa l’hostess, guidando ospiti o spettatori ai loro posti. Non solo, riconosce i volti. E magari sa già quali sono gusti e aspettative dell’utente: rischia di diventare la “persona” più indicata per dare consigli agli appassionati di lettura. La sperimentazione, avvenuta con successo durante il secondo lockdown determinato dalla pandemia, si è svolta nei laboratori del CRS4 allestiti ad hoc come se si trattasse di una vera biblioteca.
La forza e la novità, anche rispetto ad altre macchine, è nel software. In questo campo si è partiti proprio da zero. E - hanno spiegato i padri del robot - il lavoro è diventato una scoperta. Brevettata. «Rossana- ha spiegato l’amministratore unico del CRS4 Giacomo Cao - riesce a percepire l’ambiente circostante, evitando ad esempio potenziali ostacoli, grazie al software sviluppato e brevettato dai nostri tecnologi. Il CRS4 ha conseguentemente depositato il marchio ROSSANA per identificare l’hardware, le componenti fisiche e il software di movimento del robot, e ci riserviamo di sviluppare in futuro anche un sistema di intelligenza artificiale proprietario».
Alessandro Frulio, responsabile tecnico scientifico di Athlos, spiega dietro c’è «un sistema conversazionale evoluto interamente realizzato per il robot, che gli fornisce un “cervello” in grado di capire, parlare, ricordare e imparare. Inoltre, grazie ad una memoria esperienziale basata sul riconoscimento visivo degli interlocutori può gestire conversazioni personalizzate.
Massimo Deriu, tecnologo del CRS4 e autore, insieme ai giovani colleghi Federico Bachis e Marco Massa, della domanda di brevetto relativa al sistema di navigazione indoor spiega che Rossana può esprimere anche i propri stati emotivi cambiando il colore del volto. “Rossana sei brutta”, le dicono per provocarla. E lei diventa proprio di tutti i colori.