La Nuova Sardegna

Putin e i vertici in Sardegna tra bagni, feste e lanciamissili

Alessandro Pirina
Putin e i vertici in Sardegna tra bagni, feste e lanciamissili

Due volte ospite dell’amico Berlusconi a Villa Certosa. Nizzi: «Un uomo gentile». Alla Maddalena scortato dalla nave Moskova che ha assaltato l'isola dei Serpenti

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SASSARI. La prima volta fu nell’estate torrida del 2003. Erano più o meno le 14. Il termometro segnava 40 gradi all’ombra. Un inferno rispetto alle temperature poco agostane di Mosca. L’asfalto dell’aeroporto cedeva sotto i tacchi delle autorità in attesa. Vladimir Putin atterrò al Costa Smeralda a bordo del suo gigantesco Ilyushin. Nel momento in cui si aprì il portellone, raccontava Giampiero Cocco sulla Nuova , i suoi agenti di sicurezza dovettero bloccarlo perché lui si stava lanciando a braccia aperte verso Silvio Berlusconi, il suo amico Silvio, che lo aspettava sotto la scaletta. Erano gli anni in cui Porto Rotondo, o meglio Villa Certosa, era la sede dei meeting internazionali del premier: non solo Putin, ma anche Blair, Aznar, Raffarin. Per tre giorni tutti gli occhi del mondo erano puntati sul nordest della Sardegna. L’allora ministro dell’Interno, Beppe Pisanu, aveva disposto un mega apparato di protezione: circa un migliaio di uomini sparsi tra Olbia, Porto Rotondo e La Maddalena per garantire la sicurezza del presidente russo. Off limits alcune zone di Porto Rotondo e navigazione interdetta nelle acque davanti alla base navale di Santo Stefano, dove erano ancorate le due unità navali della Marina russa, il cacciatorpediniere Smitlivy e l'incrociatore Moskova, due presenze in acque italiane che ai tempi fecero storcere il naso ai presidenti di Usa e Francia, George Bush e Jacques Chirac. E proprio la Moskova è la nave da cui nei giorni scorsi è partito l’assalto all’Isola dei Serpenti, l’isola del Mar Nero, in cui l’Armata russa ha reso prigionieri 13 soldati ucraini, inizialmente dati per morti.

All’aeroporto Putin fu accolto dalla fanfara della Brigata Sassari, che intonò gli inni nazionali e poi il motto dei sassarini, “Sa vida pro sa patria”, in omaggio al presidente russo. A fare gli onori di casa il sindaco di Olbia, allora come oggi Settimo Nizzi. «Ricordo Putin come un uomo gentile, per nulla burbero – racconta l’esponente di Forza Italia –. No, non incuteva alcun timore. Anzi, direi che era alla mano». Giudizio che però gli ultimi fatti hanno capovolto. «Ha creato un problema serio, che pochi di noi possono accettare o giustificare». Di quei giorni Nizzi ricorda il grande apparato di sicurezza. «Venne l’ambasciatore da Roma a curare ogni dettaglio». E poi l’Altair, l’aereo antincendi russo che il presidente fece sorvolare sui cieli galluresi. Dal Costa Smeralda Berlusconi e Putin raggiunsero Porto Rotondo in elicottero. Conferenza stampa all’hotel Abi d’Oru, poi cena a Villa Certosa, allietata dalle canzoni di Mariano Apicella, alcune scritte dallo stesso Cavaliere. L’indomani ancora una conferenza stampa al Circolo ufficiali della Maddalena, dove si parlò delle principali questioni internazionali: Iraq, Balcani, Medio Oriente. Poi un giro dell’arcipelago sulla barca di Ennio Doris e tappa nel centro di Porto Cervo, dove l’anno prima Berlusconi aveva portato le figlie di Putin, Katya e Masha.

La sera mega festa a Villa Certosa, con concerto di Andrea Bocelli. Durante il soggiorno portorotondino anche una telefonata a tre tra Berlusconi, Putin e Bush. La visita in Sardegna, insieme alla passione per l’isola di molti magnati suoi fedelissimi, ha sempre fatto pensare che Putin volesse prendere casa in Costa. Invece, per rivederlo una seconda volta in Sardegna bisognò aspettare cinque anni. Siamo nell’aprile 2018 e Berlusconi è premier in pectore, avendo vinto le elezioni contro il neonato Pd di Veltroni. Anche questa volta arrivo a Olbia e soggiorno a Villa Certosa, con pranzi e cene allietati dal solito Apicella. Sul tavolo del summit molti temi economici, dai trasporti all’energia, fino ai rapporti della Russia con l’Europa. Ma a tenere banco fu il gossip. In quei giorni infatti i giornali scandalistici russi parlarono di divorzio dalla moglie Ljudmila - che poi arriverà nel 2013 - e della relazione con una modella. E durante la conferenza stampa a Villa Certosa una giornalista russa - sì russa, sembra un secolo fa - chiese conto a Putin della sua vita privata. Lui la fulminò con lo sguardo, ma a fare notizia fu il gesto di Berlusconi che mimò la fucilazione della giornalista, destando grande sconcerto nel modo, anche perché due anni prima in Russia era stata uccisa Anna Politkovskaja, grande oppositrice di Putin, da più parti ritenuto coinvolto nel suo omicidio.

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