Vinitaly, l’isola in mostra a Verona: clienti anche dal Vietnam
Divina Vitale
I successi delle cantine stimolano l’interesse dei distributori internazionali
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VERONA. L’impronta di un territorio, l’anima di una terra. Colori e terra di Sardegna. Così l’isola si è presentata a Vinitaly 2022, con successo visti anche i premi ottenuti. Tra questi il miglior vino d’Italia, la Vernaccia Riserva di Oristano Judikes 2008 della Cantina Sociale della Vernaccia di Oristano, . A premiarlo la giuria di #5StarsWines – The Book un evento, giunto alla sesta edizione, organizzato dal team internazionale di Verona Fiere. E anche i vini biologici trionfano con la cantina Giampietro Puggioni, cambiando zona e dirigendosi a Mamoiada, i vini Mamuthone e Isula sono stati premiati nella sezione Wine Without Walls dedicata ai vini biologici. Positivi gli addetti ai lavori e le cantine protagoniste di questo salone tornato alla normalità dopo due anni di stop pandemico obbligato. Tra le maggiori cantine del territorio c’è Sella&Mosca, del Gruppo Terra Moretti, che conferma positività per un Vinitaly riveduto e corretto, una sorta di piacevole ritorno al passato. Così ha commentato il direttore ed enologo dell’azienda, Giovanni Pinna: «L’organizzazione di Verona fiere – ha detto – che nei mesi invernali si è voluta confrontare con gli espositori, ha portato alcuni accorgimenti che hanno dato maggior professionalità all’evento. L’appuntamento che, fatto salvo una Special Edition a ranghi ridotti svoltasi nel mese di novembre, mancava ormai da due edizioni e aveva fatto sentire la sua mancanza. La possibilità di rivedere di persona gli interlocutori, mettendo da parte le utili ma fredde e distanti videochiamate, ha ridato quel tratto di gioia e di rapporto umano che da sempre caratterizza il nostro mondo e fortifica la fiducia e la fidelizzazione dei nostri clienti. Il prezzo piuttosto sostenuto del biglietto d’ingresso da un lato, le restrizioni dettate dalle normative e la logistica dall’altro, sono stati un filtro che ha tenuto distanti i consumatori, favorendo un approccio più affaristico e professionale. E se è vero che la fiera è un’opportunità di crescita per i consumatori più esperti e desiderosi di ampliare la loro cultura enologica, dall'altro crediamo che debba essere anche un momento esclusivo e dedicato, con i ristoratori, i distributori, gli importatori e gli addetti ai lavori che possono consolidare e fortificare il rapporto con le aziende che già conoscono e venire in contatto con nuovi operatori. Per quanto ci riguarda, quest'anno abbiamo deciso di investire sensibilmente nella fiera, ci siamo presentati come Terra Moretti Vino con uno stand nuovo che ha visto protagoniste tutte le nostre cantine, tre regioni - Lombardia, Toscana e Sardegna - e sei aziende, fra le quali Sella&Mosca di Alghero. Un'architettura razionale e minimale, l'utilizzo di materiali naturali e provenienti da un’economia sostenibile e un'attenzione ai dettagli e al design ha accolto i nostri amanti del vino e clienti. Sella&Mosca – conclude Pinna – ha consolidato le sue partnership, sia nazionali sia estere, perimetri nei quali continua a crescere l’appeal della Sardegna, sia con i suoi vini più rappresentativi, Cannonau, Vermentino e Carignano, sia con vitigni meno conosciuti, come il Torbato. Interessante l’attenzione posta da nazioni emergenti, come le scandinave ed alcune asiatiche. Un bilancio positivo che fa ben sperare». Nuovi clienti come il Vietnam sono entrati a far parte del portfolio di alcune aziende, come Pala. «Abbiamo riscontrato un’ottima affluenza con presenze di qualità, ritrovando tutta la nostra rete estera (Usa, Europa e Asia) e aggiungendo il Vietnam alla nostra lista di distribuzione – ha dichiarato il direttore commerciale Fabio Angius». Anche le cantine più piccole sono rimaste entusiaste : «Grande affluenza – ha dichiarato Roberto Gariup, direttore dell’azienda gallurese La Contralta – con operatori del settore molto qualificati. L’azienda è al primo Vinitaly ma siamo molto soddisfatti, c’era tanta curiosità nel conoscerci e nell’approfondire con assaggi. Tanti anche i ristoratori. Meno estero, quello si, direi 95% Italia e qualche operatore sporadico da New York, Londra e anche dal Belgio. «Sono davvero felice di questa ripartenza – ha aggiunto Elisabetta Pala, produttrice per Mora&Memo –. Abbiamo lavorato con serenità, dedicando il giusto tempo agli appuntamenti. Ci siamo concentrati sulla clientela estera, ma abbiamo anche rivisto clienti storici e avuto la possibilità di conoscerne nuovi».