La Nuova Sardegna

Il calcio dei giovanissimi e quei genitori troppo tifosi

Il calcio dei giovanissimi e quei genitori troppo tifosi

Un'inchiesta sul fenomeno dello sport dei più piccoli e degli adulti che lo vedono in maniera distorta

20 aprile 2022
1 MINUTI DI LETTURA





Chiunque frequenti il calcio giovanile è stato testimone dell’aggressività e della frustazione di alcuni genitori, che sulle tribune spesso si trasformano in ultrà. Certo, sono la minoranza, ma anche uno soltanto è già troppo. Insulti e minacce ad arbitri e guardalinee, parolacce contro il compagno di squadra del proprio figlio, colpevole di non avergli passato la palla, e addirittura contro il proprio figlio, “sei un asino, prendi quella palla!”.

Contro questi comportamenti assurdi e da censurare, c'è l'impegno delle società e della federazione. In particolare si segnalano i progetti del Latte Dolce e della Scuola Calcio SportTen affiliato all'Uisp sassarese, per far capire che il calcio è sudore, sacrificio ma anche rispetto dell’avversario e dell’arbitro. Il calcio prima che uno sport è uno strumento educativo, è bene che i genitori lo ricordino sempre.

Sull'argomento c'è anche l'intervento di Gianfranco Matteoli, calciatore sardo che ha vestito la maglia del Cagliari, oltre a quella dell'Inter, e che ricorda che gli adulti nel giudicare e osservare il calcio dei piccoli sono un po' malati, usano parametri distorti, perché in realtà i bambini giocano e si divertono, basta.

Gli articoli di Gianna Zazzara, Dario Budroni e Andrea Sini  sul giornale in edicola e nella sua versione digitale

[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:regione:1.41385359:gele.Finegil.StandardArticle2014v1:https://www.lanuovasardegna.it/regione/2022/04/20/news/cuccureddu-il-calcio-e-passione-e-rispetto-insegno-questo-ai-bambini-1.41385359]]

In Primo Piano
Commercio

I saldi non cancellano la crisi: nell’isola chiudono 1500 negozi all’anno

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative