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Scoperte

Storico ritrovamento: reperti degli Shardana in Israele

Paolo Curreli
Storico ritrovamento: reperti degli Shardana in Israele

L’università di Haifa rende noti i risultati delle ricerche nel porto di Cesarea: quei lingotti di piombo arrivano dal Sulcis e portano segni cipro-minoici

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«Nell’ancoraggio di Cesarea sono stati trovati lingotti di piombo con segni cipro-minoici. L’analisi dell’isotopo del piombo ha indicato che il metallo è stato estratto nell’Iglesiente, in Sardegna». Questo l’abstract dello studio pubblicato dal professore Assaf Yasur-Landau dell’università di Haifa che dà notizia dello storico ritrovamento nella baia della città portuale in Israele.

«È il primo dato materiale della presenza degli antichi sardi in Egitto, nel delta del Nilo – conferma l’archeologo Momo Zucca –. Estremamente interessanti sono i segni su questi lingotti, si tratta della scrittura sillabica cipro-minoica del tutto simile a quella ritrovata su un peso di piombo (sempre di origine sarda) a Pyla-Kokkinokremnos. Insediamento della tarda età del bronzo (XIII secolo a.C. circa) a Cipro. Aspettiamo i dati archeometrici e stratigrafici, e l’edizione scientifica della scoperta. Ma la notizia è già di per se straordinaria perché stiamo parlando di centri importanti sotto il regno di Ramses II».

Ecco che quindi compare il nome del grande faraone, il cui regno andò dal 1279 a.C. fino al 1213 a.C. Il re condottiero che si vantò di aver sconfitto uno dei più agguerriti dei “Popoli del mare”: gli Shardana. «Pirati che nessuno riusciva a sconfiggere» e che provenivano dal «grande verde» il mare a nord dell’Egitto. Guerrieri che – secondo illustri studiosi come Giovanni Ugas – altro non erano che navigatori nuragici. A sostenere questa tesi la similitudine con l’abbigliamento e le armi del popolo dei nuraghi e quelle degli Shardana rappresentati nei bassorilievi egizi che celebravano la loro sconfitta e la precisa sovrapposizione col periodo in cui la civiltà nuragica raggiunse il suo sviluppo più grande.

Ancora più interessante – dopo la scoperta del 1992 di costruzioni molto simili ai nuraghi in Israele – dei luoghi in cui gli Shardana si stabilirono nell’antico Egitto. Perché questi terribili guerrieri dopo la sconfitta divennero la guardia personale del faraone. Ramses III, figlio e successore di Ramses II, dopo aver sconfitto la seconda ondata dei pirati del nord concesse loro alcuni territori nel Medio e Alto Egitto dove costruire insediamenti.

Un documento (del 1100 a. C.) parla di insediamenti Shardana in Palestina. «La scoperta accende l’attenzione – precisa professor Zucca –. Ripeto aspettiamo i dati. Però e fuori dubbio la presenza a oriente di popoli che provenivano dalla Sardegna, nell’epoca in cui fioriva la civiltà nuragica. Ma sempre partendo da Cipro». È quindi l’isola del Mare Egeo meridionale, che rivela sempre più reperti di provenienza sarda, la centrale nel commercio del rame e la tappa importante degli scambi. «I lingotti di pelle di bue provenienti dalla Sardegna erano fatti di rame cipriota, il contatto tra le isole è un fatto assodato» precisano ancora dall’università israeliana, citando gli studi tra gli altri di Fulvia Lo Schiavo.

«Diversi frammenti di lingotti di rame a forma di pagnotta al Nuraghe Arrubiu, dalla seconda metà del XIV secolo al XII secolo a.C., assomigliano fisicamente e isotopicamente ai lingotti di rame di Neve Yam sulla costa del Carmel» rivela ancora tra tanti altri riferimenti sardi lo studio israeliano. Insomma ritorna un’immagine nuova, lontanissima ormai da decenni da quella dei nuragici asserragliati nel fortilizio di pietre dell’isola. Secondo alcune dichiarazioni del grande archeologo Assos Karageorgis: «È molto probabile che tra gli immigrati dell’Egeo vi fossero alcuni profughi sardi. (...) tra i Popoli del Mare c’erano anche profughi provenienti da varie parti del Mediterraneo, alcuni dalla Sardegna, Shardana o gli Sherden. ... È probabile che questi siano andati prima a Creta e da lì si siano uniti a un gruppo di cretesi per un’avventura verso est».
 

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