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Economia

Banco di Sardegna in salute: l’utile netto è di 76,8 milioni

Banco di Sardegna in salute: l’utile netto è di 76,8 milioni

Il Cda ha approvato la proposta di bilancio e la distribuzione dei dividendi

04 marzo 2023
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Cagliari Il Banco di Sardegna (Gruppo Bper) ha chiuso il 2022 con un utile netto di 76,8 milioni di euro. Il Consiglio di amministrazione, presieduto da GianFranco Farre, ha approvato la proposta di bilancio e di distribuzione dei dividendi: 1,21 euro per ogni azione privilegiata e 1,01 euro alle azioni ordinarie.

Pur in presenza del difficile contesto economico, l’istituto ha rafforzato la leadership nell’isola e ha consolidato la robusta solidità patrimoniale: i tassi Cet1 e Total Capital Ratio, superiori al 29%, sono tra i più alti del sistema bancario italiano. La qualità del credito risulta migliorata con la crescita dei tassi di copertura dei crediti deteriorati e la riduzione significativa del rapporto tra i crediti deteriorati e i finanziamenti in essere.La raccolta diretta da clientela è salita a 11,9 miliardi di euro (+ 2,4% rispetto al 2021) mentre la raccolta indiretta è scesa a 5,5 miliardi (-5%) a causa dell’andamento negativo dei mercati finanziari.I finanziamenti netti alla clientela sono aumentati dell’1,8% e, tra questi, le nuove erogazioni per 651 milioni di prestiti alle famiglie per l’acquisto della prima casa.

Il dettaglio L’utile lordosi attesta a 71,6 milioni, che si confronta con una perdita lorda di 66,9 milioni dell’esercizio precedente. Il primo margine (margine di interesse e commissioni nette) sale a 387,2 milioni, in crescita del 14,2% a/a (+48,1 milioni). Il margine di interesse cresce rispetto al 2021 del 9,6% per effetto dell’aumento dei tassi di mercato.

Le commissioni nette, a 196,5 milioni, registrano un aumento del 19% pari a 31,4 milioni con l’incidenza sul primo margine che sale al 50,8% (48,7% a dicembre 2021). Positivo per 33,5 milioni l’apporto dell’attività di negoziazione delle attività finanziarie e dei dividendi1, per effetto degli utili da cessione di un pacchetto di prestiti personali e delle plusvalenze da cessioni di titoli di proprietà.Gli altri proventi netti di gestione, a 78,8 milioni rispetto ai 4,5 milioni dell’anno precedente, comprendono la plusvalenza di 76,9 milioni da cessione a NEXI dell’attività di merchant acquiring. I costi della gestione2pervengono a 280,8 milioni, in diminuzione di 13,2 milioni (-4,5%), con le spese per il personale a 160,6 milioni (-13,9%), che includono costi non ricorrenti riferiti all’estensione della manovra di ottimizzazione degli organici per 30,3 milioni, e le altre spese amministrative a 108,7 milioni, che salgono di 14,4 milioni (+15,3%) anche per effetto del rincaro delle spese energetiche che ha inciso per 3,7 milioni e di costi di natura straordinaria. Il risultato della gestione operativa sale a 218,6 milioni, in aumento di 139,3 milioni rispetto ai 79,3 milioni del 2021.

I finanziamenti netti a clientela si attestano a 7 miliardi in crescita, a parità di perimetro, dell’1,8%. Di assoluto rilievo l’andamento dei prestiti alle famiglie per l’acquisto della primacasa, con nuove erogazioni per 651 milioni7 (+4% a/a).In ulteriore miglioramento la qualità del credito, che registra una riduzione di 155,2 milioni nei finanziamenti deteriorati netti, che scendono a 86,1 milioni (-64,3% rispetto ai 241,3 milioni di fine dicembre 2021), con le sofferenze nette che calano a 36 milioni (-72,6% su dicembre 2021) e le inadempienze probabili a 37,2 milioni (-61,9% sul 2021).

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