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Un ponte di fotografie tra la Sardegna e il Giappone

di Silvia Sanna
Un ponte di fotografie tra la Sardegna e il Giappone

Il sassarese Giovanni Piliarvu promuove a Tokyo cultura e bellezza dell’isola. «Nei miei scatti i paesaggi e le feste per unire due terre così lontane»

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Quando è arrivato a Tokyo la Sardegna per i giapponesi era un minuscolo puntino senza nome nel mappamondo, ora lo invitano alla tv nazionale a parlare della bellissima isola a mollo nel Mediterraneo, dei suoi paesaggi e delle sue feste, che con il Giappone hanno tanto in comune. Diciassette anni fa Giovanni Piliarvu ha messo piede per la prima volta a Tokyo con la sua laurea in tasca e un giapponese – lo scoprirà subito – super scolastico: la lingua l’ha imparata nel ristorante in cui lavorava come tirocinante e dove sarebbe dovuto rimanere per tre mesi. «Avevo 27 anni, oggi ne ho 44 e sono ancora qui», racconta Giovanni. Chi lo conosceva bene non si è stupito: anche qualche anno prima Giovanni aveva lasciato di punto in bianco l’Università di Sassari , la città dove è nato e cresciuto, per trasferirsi in quella di Firenze per studiare inglese e, novità assoluta, giapponese. «Poi dopo un po’ di giri a vuoto in cerca di lavoro in Italia, appena ho messo piede in Giappone ho capito che avrei avuto molte opportunità». Oggi Giovanni è un insegnante di italiano ma soprattutto un fotografo molto affermato ed è grazie ai suoi scatti che ha costruito un ponte molto solido tra due terre così lontane. Giovanni Piliarvu è il presidente dell’associazione Isola Sardegna-Giappone , riconosciuta dalla Regione nel 2017, e promotore del museo online Sardegna-Giappone. E in nessuna delle tante mostre che ha fatto in questi anni, è mai mancata un’immagine dell’isola.

La prima Canon Quella per la fotografia è una passione di famiglia, ereditata dalla madre Luisanna e dallo zio materno Antonello Tolu, che a Sassari aveva un negozio di fotografia. Quello per le tradizioni e i paesaggi è invece un amore legato ai ricordi d’infanzia «quando giocavo a nascondino nel nuraghe di Sant’Antine a Torralba, il paese di mio padre Gianfranco». Dieci anni fa Giovanni ha deciso di mettere insieme le due cose: «Ho fatto un viaggio in Italia, l’ho girata in lungo e in largo, ho scattato tantissime foto anche in Sardegna. Ho preparato un book e mi sono presentato in una delle più importanti gallerie di Tokyo. Ho rischiato, perché ero un totale sconosciuto. È andata, le foto le hanno guardate e sono piaciute: non mi hanno permesso di fare una mostra personale ma condivisa con altri due artisti. È stato l’inizio di un rapporto di collaborazione fantastico». In dieci anni con la Island Gallery Giovanni Piliarvu ha allestito almeno otto mostre, tutte dedicate ai paesaggi. «Io faccio anche ritratti, fotografie di strada e feste popolari, che qui in Giappone sono tantissime».

Isole gemelle Una delle connessioni tra la Sardegna e il Giappone è proprio questa: l’amore per le feste, per la tradizione popolare e religiosa. «Anche qui ci sono eventi con le macchine a spalla come i nostri Candelieri, in estate a Tokyo c’è l’Awaodori, dove la danza è protagonista, che richiama milioni di persone». Giovanni ha fatto conoscere a Tokyo la nostra Cavalcata, Sant’Efisio, il Redentore, ha fatto innamorare i giapponesi del mare di Stintino «la Pelosa è uno dei miei luoghi del cuore», dei nuraghi, dell’entroterra selvaggio, della sabbia di quarzo dell’Oristanese e delle dune di Piscinas. Un’attività di promozione che ha creato un legame e un interesse che prima non c’era tra le due terre che in comune hanno anche il fatto di essere blue zone, isole di centenari e oasi della longevità.

L’associazione Da otto anni Giovanni Piliarvu è presidente dell’associazione Isola Sardegna-Giappone: «A fondarla è Valeria Pirodda, una mia amica di Nuoro che ha trascorso un lungo periodo in Giappone e poi è rientrata a casa. Ora nel direttivo siamo quattro e ci impegniamo per promuovere la conoscenza della Sardegna da vari punti di vista. La Regione ci ha riconosciuto ufficialmente nel 2017, alla Sardegna abbiamo dedicato un libro che si chiama Niche 07 e io in aprile tornerò nell’isola per partecipare a una importante iniziativa sull’emigrazione».

Giovedì 16 marzo, invece, Giovanni Piliarvu sarà in tv, sul canale NHK, ospite della trasmissione “L’italiano che fa sentir felici”. Ci saranno una musicista campana e una pittrice laziale, e poi io che parlerò di fotografia e di Sardegna». Non male, per quella che sino a dieci anni fa era un puntino sconosciuto nel mappamondo e ora invece conquista sguardi ammirati sulla tv nazionale.

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