La Nuova Sardegna

Sicurezza

«Contro le stragi del sabato più controlli fuori dai locali e licenze ritirate a vita»

di Andrea Massidda
«Contro le stragi del sabato più controlli fuori dai locali e licenze ritirate a vita»

Il parere dell’Associazione familiari e vittime della strada

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Sassari «Avere la patente di guida non è un diritto naturale, ma un diritto che si acquisisce e si mantiene soltanto se si rispettano le norme. Altrimenti si perde per sempre». Prima ancora di commentare qualsiasi modifica al Codice della strada, Mauro Pala e Giuseppina Cassaniti, rispettivamente presidenti per la provincia di Nuoro e a livello nazionale dell’Associazione italiana familiari e vittime della strada, ci tengono a chiarire questo concetto. «Perché – precisano – sino a quando non sarà recepito completamente dal legislatore, ogni riforma rischia di rivelarsi inutile o molto poco efficace».

Il documento Parole anticipate in un dettagliato documento inviato anche al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini il 5 settembre scorso, quindi pochi giorni prima che nell’isola e nel resto d’Italia si consumassero le ennesime “stragi del sabato sera”, su tutte quella che a Cagliari ha visto morire quattro giovani in viale Marconi, con altri due loro amici rimasti gravemente feriti. Tragedie devastanti che chi ha perso qualche parente in un incidente sull’asfalto capisce fin troppo bene.

Autovelox L’analisi sulle modifiche al Cds approvate dal Consiglio dei ministri comincia dal capitolo che riguarda gli autovelox. Sul tema la presidente Cassaniti è esplicita. «Devono essere ben visibili – dice – ma siamo contrari a segnalarne la presenza con preavviso: chi è alla guida deve sapere che la sua velocità può essere controllata in ogni momento e che i limiti vanno sempre rispettati».

Inasprimento sanzioni Per quanto riguarda l’inasprimento delle sanzioni pecuniarie (le multe, insomma) Giuseppina Cassaniti si dichiara convinta che far pagare di più non sia sufficiente per arginare la strage. Semmai è importante fare controlli a tappeto all’esterno delle discoteche e agire sui punti della patente. «Ritengo – spiega – che dal punto di vista economico le sanzioni siano già abbastanza salate e che questo non abbia nel tempo cambiato la situazione. In altre parole è più incisivo colpire chi corre troppo, usa il cellulare o si mette al volante in stato di ebbrezza sottraendogli punti dalla licenza di guida in maniera intelligente. Intendo dire che chi commette un’infrazione può perderne anche soltanto due invece che dieci, ma deve sapere che quei due punti non li recupererà mai più. Ripeto: mai più. Nel senso che se li finisce tutti, si dovrà scordare la petente per sempre. Soltanto così, a nostro parere, si potrà ottenere davvero un effetto deterrente».
 

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