Allarme dispersione scolastica: la Sardegna è maglia nera
Uno studente su 5 dopo la licenza media non conclude il ciclo di studi. I dati nella “Analisi longitudinale” del ministero negli ultimi dieci anni
Sassari L’esercito degli studenti che marciano verso il diploma perde pezzi. Se il deficit di natalità assottiglia già in partenza le truppe, l’analisi del percorso di studi tra gli anni della scuola Secondaria e le superiori mostra come una buona fetta di giovani si perde per strada. Se il dato a livello nazionale preoccupa, con uno studente su sei che, dopo essere passato dalle medie alle superiori concluderà anzitempo il percorso di studi, la Sardegna mostra crepe persino più evidenti.
Lo studio Lo spaccato di un sistema scolastico sempre più in crisi e ormai tra i meno affidabili a livello europeo arriva dalla “Analisi longitudinale sulla dispersione scolastica” stilata dall’Ufficio di Statistica del ministero dell’Istruzione e si riferisce ai dati relativi agli anni scolastici dal 2012-’13 al 2021-’22. Nello studio viene descritto il percorso di una coorte di alunni lungo 8 anni scolastici, dal 2012-’13 quando gli alunni iniziano a frequentare, a settembre 2012, il I anno di corso della scuola secondaria di I grado, all’anno scolastico 2019-’20 in cui gli alunni che tra questi sono in regola con il proprio percorso di studi giungono al V anno della scuola secondaria di II grado, conseguendo il diploma nell’esame di Stato nel luglio 2020. Viene seguito il percorso scolastico degli alunni in regola, di coloro che ripetono uno o più anni scolastici e di chi passa a percorsi di istruzione e formazione professionale in centri regionali. «L’analisi longitudinale permette, quindi – viene spiegato – da un lato di tracciare le caratteristiche degli alunni che portano avanti il proprio percorso scolastico, quantificando coloro che sono in regola con gli studi, coloro che sono in ritardo scolastico e coloro che passano a percorsi regionali di formazione professionale nel corso del periodo considerato. Dall’altro di calcolare l’abbandono scolastico avvenuto in questo lasso di tempo, dando particolare evidenza alla distribuzione territoriale, alla caratterizzazione per genere e per età e alla provenienza degli alunni da scuola statale o paritaria, nonché fornendo una distinzione per l’abbandono scolastico degli alunni italiani e stranieri, e tra questi di quanti sono nati in Italia o all’estero».
L’abbandono Il dato più preoccupante deriva dall’analisi del percorso degli alunni che hanno conseguito il diploma di I ciclo, ovvero provengono dalle scuole medie: seguendo il percorso scolastico della coorte di alunni che ha conseguito il diploma di scuola secondaria di I grado nel 2014-’15, è stato individuato tra questi il contingente di alunni che è uscito dal sistema scolastico negli anni successivi, fino al 2021-’22, senza conseguire né il diploma di scuola secondaria di II grado (quadriennale o quinquennale), né una qualifica triennale o quadriennale professionale in percorsi IeFP in sussidiarietà, né è approdato a corsi IeFP regionali. Naturalmente da questo contingente sono esclusi gli alunni che sono usciti dal sistema scolastico per trasferimento in scuola estera e decesso. Il tasso di abbandono longitudinale (TAL) così calcolato può essere confrontato con quello delle altre nazioni. A livello nazionale il Tal è pari al 14,7%.
Sardegna in coda Per le regioni meridionali il tasso di abbandono complessivo si è posizionato mediamente sul 16,2%, mentre per le regioni insulari al 18,5%. Al nord e al centro il tasso è inferiore alla media nazionale, rispettivamente al 13,6% e al 12,6%. La Sardegna è la maglia nera a livello nazionale con il 19,1% di abbandoni, seguita da Campania (18,6%) e Sicilia (18,4%). Questo significa che ogni 100 studenti che dalle scuole medie passano agli istituti superiori, quasi il 20% non arriverà a completare il percorso di studi.