Giunta Todde, i dossier più scottanti: le emergenze per i 12 assessori
L’agenda di lavoro per l’esecutivo guidato dalla presidente
Cagliari I dodici assessori della giunta di Alessandra Todde l’hanno ripetuto più volte dopo la loro prima riunione collegiale: «Abbiamo preso in carico i dossier, li stiamo studiano e interverremo al più presto». Ma quali sono i dossier, ricevuti in eredità dalla giunta Solinas? Assessorato per assessorato, ecco una sintesi dei problemi sul tappeto.
Affari generali (Maria Elena Motzo) La riorganizzazione della macchina Regione è necessaria, ma ci vorrà del tempo. La mappa degli assessorati è vincolata allo schema imposto dalla Legge statutaria e quindi per modificarla bisognerà trattare con le opposizioni. Nel frattempo, su questo stesso assessorato saranno scaricati tutti i decreti di nomina dei vertici amministrativi.
Agricoltura (Gianfranco Satta) La riforma delle Agenzie è da sempre uno degli obiettivi di chi occupa quest’incarico, ma nessuno finora c’è riuscito. Sarà questa la volta buona? Innanzitutto, però, l’obiettivo dell’assessorato dovrà essere quello di ridurre i tempi nei pagamenti dei contributi europei, sono ancora troppo lunghi.
Ambiente (Rosanna Laconi) All’appello per la prossima campagna antincendi manca ancora l’ingaggio degli elicotteri. Il primo bando è andato deserto e i tempi ormai si sono fatti stretti, manca poco più di un mese e mezzo al periodo di massima allerta. Però soprattutto dovrà decidere – insieme all’assessorato all’industria – come destreggiarsi per respingere l’assalto da parte delle multinazionali dell’energia.
Bilancio (Giuseppe Meloni) Prima dell’estate l’assessore ha annunciato più di una correzione alla Finanziaria ricevuta in eredità dal centrodestra. Poi dovrà valutare se e soprattutto quanto diminuiranno i trasferimenti dello Stato e se ci sarà o meno anche una riduzione del gettito erariale, dall’Iva all’Irpef. Da sbloccare in fretta ci sono anche i progetti legati al Piano nazionale di ripresa e resilienza su cui la Sardegna continua a essere indietro.
Cultura (Ilaria Portas) Il Governo ha impugnato la legge regionale che riduceva gli effetti negativi del piano di ridimensionamento scolastico imposto dal ministero. La Corte costituzionale ha già dato torto alle Regioni, ma qualche spiraglio potrebbe esserci ancora.
Industria (Emanuele Cani) Ci sarà la moratoria per gli impianti eolici? La Giunta ci sta pensando, ma non potrà essere questa la soluzione definitiva. La vera risposta allo sbarco in massa delle multinazionali arriverà solo quando la Regione avrà approvato la mappa delle aree idonee alle installazioni.
Lavoro (Desiré Manca) Dalla riorganizzazione dell’agenzia Aspal, al rilancio della formazione professionale, per cominciare. Poi andrà capito fino a dove vorrà spingersi con il reddito di cittadinanza in chiave sarda, il Reis.
Lavori pubblici (Antonio Piu) L’assessore ha messo al primo posto l’edilizia popolare. Poi le troppe incompiute, nonostante il regime commissariale, e quindi al più presto dovrà ridiscutere i rapporti con l’Anas.
Sanità (Armando Bartolazzi) L’elenco delle emergenze è lunghissimo: dalle liste d’attesa alla riorganizzazione degli ospedali, dalla medicina territoriale alla mancanza di medici e infermieri. Il sistema sanitario è al collasso e serviranno interventi shock per rianimarlo. È proprio sulla sanità che, nei prossimi mesi, la Giunta si giocherà la credibilità.
Trasporti (Barbara Manca) La mobilità interna non esiste o quasi, a cominciare dalle ferrovie e dalle strade. Poi è grande l’attesa per conoscere quale modello di continuità territoriale aerea sarà proposto all’Europa. Anche quella marittima ormai è fuori mercato. Un’altra partita in bilico è la società unica di gestione per i tre aeroporti sardi : quale sarà la linea?
Turismo (Franco Cuccureddu) Come sarà la nuova campagna di promozione? Molto dipenderà da come andrà l’estate. L’assessore ha diverse idee, bisognerà vedere quali realizzerà.
Urbanistica (Francesco Spanedda) La revisione del Ppr è il primo punto dell’agenda. Da chi l’ha preceduto è stata avviata una trattativa con i ministeri, bisognerà capire se e come andrà in porto. Poi, subito dopo, dovrà pensare alla legge urbanistica, è attesa da decenni, e risolvere anche il contenzioso dell’ex Piano casa. Sul fronte degli Enti locali, dovrà chiudere la partita infinita delle nuove Province e sarà tutt’altro che semplice. (ua)