Il no di Carla Fundoni ai consultori pro-vita: «Niente estranei in luoghi di tutela per le donne»
La presidente della commissione Sanità sulla legge 194
Sassari Forte e determinata la presidente della commissione regionale Sanità, Carla Fundoni. Nella difesa della legge 194 che tutela il diritto all’aborto, «legge dello Stato completa che andrebbe applicata nella sua interezza». Nella conferma del no, anticipato dalla presidente Alessandra Todde, all’inserimento nei consultori di volontari pro-vita, facoltà data alle Regioni dal Governo con l’emendamento al decreto Pnrr a firma Fdi, passato in Senato e Camera. L’esponente del Partito democratico, medico di professione, prende poi l’impegno affinché i percorsi che all’interno dei consultori accompagnano le donne nella scelta consapevole di interruzione di gravidanza siano più chiari, con informazioni e supporto degli specialisti garantiti nei giusti tempi.
La Regione difende poi il ruolo affidato ai consultori pubblici nell’attuazione della legge 194, dove spesso però il numero di obiettori di coscienza supera quello degli specialisti che assistono le donne. «L’impegno che come Regione dobbiamo prenderci, e spero di poter lavorare in questa direzione nella commissione Sanità è dare un servizio di chiarezza alle donne sarde sui punti in cui possono affrontare questo percorso – spiega Fundoni –, garantendo loro tutte le spiegazioni che possano aiutarle nella maggiore consapevolezza qualora decidano di intraprendere questa scelta dolorosa. Interagendo anche con i colleghi e gli ordini dei medici in modo che nelle province della Regione siano attuati dei percorsi di sensibilizzazione degli operatori sanitari. Nei consultori, ma anche nei presidi con reparti di Ginecologia-Ostetricia e pronto soccorso ginecologici, in modo che in qualsiasi punto di accesso le donne arrivino per chiedere aiuto, venga loro assicurato il diritto al percorso sanitario più corretto. Credo che questo sia l’impegno che come Regione dobbiamo prendere. Che si tratti di una donna che abita in un paese dell’interno dell’isola che nei centri dove sono presenti gli hub. Il percorso deve essere chiaro, tutelato, in modo che non ci siano perdite di tempo che possono mettere in pericolo la vita della donna e che garantiscano anche gli operatori sanitari nell’ aiuto della paziente».
Nessuna esitazione sulla difesa della 194 e nel giudizio dell’emendamento di Fdi. «Un atto che considero una violenza del Governo sul corpo delle donne, che ci riporta indietro di 50 anni, rispetto anche agli indirizzi dell’Europa che inserisce l’aborto tra i diritti fondamentali dell’Ue. L’Italia sulla 194 ha già espresso la sua posizione chiara, a tutela della donna». La presidente Fundoni ribadisce poi il no ai volontari pro-vita nei consultori. «La presidente Todde è stata chiara. Noi continueremo a tutelare le donne attuando le basi della 194 e con i professionisti già previsti. Credo che ci sia un tentativo, e uso una parola forte, di smantellare i consultori e il servizio pubblico che in questo momento rappresentano l’unica garanzia di universalità del servizio. Il consultorio deve restare un luogo di diritto e di tutela della donna in una fase così difficile. Vanno potenziati e non si deve cercare di introdurre al loro interno delle figure che, nei percorsi che già ci si fanno, sarebbero un corpo estraneo».