Maria Agostina Cabiddu tra le tracce della maturità: «Che sorpresa, la nuova generazione riparta dalla Bellezza»
Un articolo della docente sarda, di Urzulei, sul patrimonio artistico-culturale dell’Italia è stata protagonista nella prima prova degli scritti
Sassari La professoressa Maria Agostina Cabiddu era in aereo mentre gli studenti di tutta Italia, tra Pirandello e Ungaretti, leggevano anche la sua traccia per la comprensione del testo della prima prova della maturità. «Appena scesa, mi è arrivata una pioggia di chiamate e messaggi».
Docente di Diritto amministrativo e Governo del territorio al Politecnico di Milano, Cabiddu, originaria di Urzulei, è stata presa come riferimento testuale con una traccia tratta da un articolo del 2020 sulla rivista Aic, sulla Bellezza e sull’importanza del patrimonio artistico-culturale nella Costituzione e come «base da cui ripartire».
Lo spiega al telefono la docente, in una delle tante chiamate che le stanno arrivando questa mattina: «Sono rimasta sorpresa. La maturità mi riporta indietro di molti decenni, ora sono diventata un bene culturale, mi hanno vincolata – scherza la docente sarda –. La traccia è articolata, spero possa essere apprezzata. Quell’articolo lo scrissi proprio pensando alle generazioni future, che sanno apprezzare il valore della bellezza, della natura e del patrimonio che sia materiale o immateriale. Pensiamo ai nostri Tenores di Bitti». Cabiddu ne approfitta per un appello: «è da qui che possiamo fondare lo sviluppo del nostro Paese, abbiamo bisogno di una politica con le orecchie aperte e più disposta a investire».
Maria Agostina Cabiddu è inoltre tra i 180 costituzionalisti firmatari dell’appello della senatrice Liliana Segre contro il Premierato. «In due parole, la Costituzione è “garantire” e “pluralismo”».
L’intervista completa nell’edizione cartacea e digitale di giovedì 20 giugno