La Nuova Sardegna

La Maddalena

Cinghiali sulle spiagge a caccia di zainetti

di Serena Lullia
Cinghiali sulle spiagge a caccia di zainetti

Alimentati per tenerezza o per un selfie dai bagnanti, a volte diventano aggressivi

23 giugno 2024
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Sassari Non usano infradito né costume, ma in spiaggia ci vanno eccome. I primi video di cinghiali a mollo nelle acque della Sardegna o che ficcano il nasone negli zainetti dei bagnanti, in cerca di cibo, sono già virali sulla rete. Con commenti a metà tra ilarità, rabbia e paura. Di certo un incontro ravvicinato con un cinghiale dalla pancia vuota, quando si è rilassati sulla sabbia a rosolare al sole, non deve essere proprio una piacevole esperienza. Ma si potrebbe dire lo stesso per quei poveri animali che, con la scusa del cibo, vengono rincorsi dai bagnanti per catturare un selfie. Anche il Corpo forestale della Sardegna segnala questa “moda” come uno dei comportamenti più sbagliati da tenere in spiaggia e da evitare rigorosamente per due motivi. Attirare gli animali selvatici attraverso il cibo o l’acqua li abitua a ritornare nei luoghi in cui sanno di potersi sfamare in modo facile. Interpretano quindi questa pratica come un invito e ovviamente ritornano. E quando non gli viene dato il cibo che si aspettano di trovare se lo vanno a cercare direttamente nelle borse e negli zainetti. In secondo luogo la frequentazione così ravvicinata degli umani tende a renderli meno diffidenti e a fare abbassare il livello di guardia anche delle persone, che pensano di avere a che fare con animali domestici, cani, gatti o placide mucche. Ma non è così. Restano comunque animali selvatici, e come tali, imprevedibili.

I primi video dell’estate dei cinghiali arriva da Spargi, dove questi mammiferi sono di casa da anni. Nell’isola dell’arcipelago di La Maddalena hanno anche la reputazione di ladri seriali, che tengono a difendere con un certo piglio. E infatti il primo esemplare avvistato sui granelli d’argento ha pensato bene di rubare la borsa di un bagnante e dividerne il bottino, con modi tra l’altro poco aggraziati, con un amico.

La scorsa estate questi mammiferi dal pelo irsuto si erano fatti notare a Spargi per aver preso di mira gli zainetti dei turisti in serie. Nessun interesse per soldi o cellulari, solo per panini e snack. Episodi simili si erano registrati anche nelle altre isole dell’arcipelago di La Maddalena, in particolare a Caprera. Un problema che si trascina da anni nonostante le campagne di abbattimento. I primi dati relativi all’introduzione del cinghiale nel territorio di La Maddalena risalgono agli anni Ottanta. Nel 1999 l’ente affida all’allora Comitato tecnico scientifico l’incarico di predisporre un progetto di censimento. Se ne stimano 80 a Spargi, 270 a Caprera. Tra catture e abbattimenti ne vengono eliminati 80. Nel 2004 seconda campagna di abbattimenti che porta all’eliminazione di 250 esemplari. Il censimento del 2008 stima 230 capi alla Maddalena, 400 a Caprera e 65 a Spargi. Dal 2011 al 2018, attraverso la cattura con gabbie e gli abbattimenti vengono eliminati 730 capi. Nel 2019 cambia la strategia dell’ente. E viene messo a punto un piano di eradicazione pluriennale che solo nel marzo 2022 completa l’iter di approvazione. E diventa operativo nel 2023. In provincia di Oristano l’invasione dei cinghiali ha richiesto un Piano di gestione e controllo, approvato dalla Regione nel mese di febbraio. A Sassari è stato istituto un tavolo per mettere a un piano integrato coordinato dalla prefettura.


 

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