La Nuova Sardegna

Femminicidio

Francesca Deidda e Igor Sollai, in paese come due fantasmi. Il sindaco: «Mai visti, mai sentiti»

di Ilenia Mura
Francesca Deidda e Igor Sollai, in paese come due fantasmi. Il sindaco: «Mai visti, mai sentiti»

La coppia viveva nella palazzina da 12 anni ma faceva una vita riservata

08 luglio 2024
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Inviata a San Sperate La risposta è tranchant, perentoria: «Vivevano qui ma non li abbiamo mai incontrati». Fantasmi, per tutti. Pure il sindaco del piccolo paese, Fabrizio Madeddu, ammette di non averli mai visti prima. Da due anni alla guida del centro del sud Sardegna dove Igor Sollai e Francesca Deidda si erano trasferiti nel 2012, il primo cittadino racconta di aver fatto fatica a risalire alla coppia che da dodici anni aveva messo radici in una palazzina a due piani, lungo la strada che conduce a Monastir: «So solo che lui fa l’autotrasportatore, lei lavora in un call center».

La 42enne e il marito, nel paese del Cagliaritano noto per le pesche e per aver dato i natali allo scultore Pinuccio Sciola, sembra non conoscerli nessuno. Nella piazza museo dell’artista scomparso nel 2016, punto di riferimento per gli abitanti, il sindaco racconta di non aver mai sentito parlare né di Sollai, né di Deidda, se non quando, due mesi fa, cominciò a circolare la notizia della scomparsa della donna: «Abitano qui, è vero, ho cercato di capire chi fossero guardando le foto, ma non c’è nulla che mi riconduca alla loro vita o alla loro presenza in paese. Mai visti, mai sentiti, so solo che abbiamo avuto prima la notizia della scomparsa di lei dalla prefettura e che oggi abbiamo avuto la seconda triste notizia, ossia che per quella scomparsa è stato fermato il marito. In paese c’è incredulità e sgomento – spiega Madeddu – aspettiamo le indagini». La coppia si era trasferita da Assemini: «Il mio paese in questi anni è cresciuto molto, gran parte dei nuovi residenti arrivano dall’area vasta di Cagliari».

La casa È in viale Monastir 135. Il primo di sei campanelli sul citofono bianco di un cancello di ferro grigio porta soltanto un nome: Sollai Igor. Più in là, appeso all’inferriata, sulla cassetta della posta compare anche il nome di Francesca Deidda, scomparsa da due mesi e mai più ritornata a casa. L’abitazione della coppia di Assemini da oltre 24 ore risulta blindata, perché al primo piano ci sono i sigilli che i carabinieri della Compagnia di Iglesias hanno sistemato su disposizione della Procura di Cagliari. Ora che l’inchiesta ha acceso i riflettori su una strada sino a ieri anonima e che si fa largo la possibilità che la donna sparita a maggio possa essere stata ammazzata dal marito, è praticamente impossibile parlare con i vicini di casa che si trincerano dietro il silenzio, protetti dalla finestre sbarrate.

Fantasmi Alle 18. 30, due ragazzi si affacciano dal cancelletto grigio della palazzina. Le uniche parole pronunciate spiazzano i cronisti che cercano di capire che vita conducessero Francesca Deidda e Igor Sollai. «Non li conoscevamo. Abitavano in quella casa, dove ora ci sono i sigilli. Ieri sono venuti i carabinieri e abbiamo saputo quello che potrebbe essere accaduto». Soltanto un agricoltore del paese ricorda Francesca Deidda: «Era una mia cliente, veniva da me a comprare la frutta, era una bella ragazza». Quel viso dolce da maggio è scomparso nel nulla.
 

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