Carloforte, soldi e favori in cambio del rilascio di patenti nautiche: arresti e sequestro dei titoli fasulli
Intercettazioni telefoniche e chat avrebbero svelato un giro di corruzione, i documenti di navigazione venivano consegnati senza gli adempimenti richiesti dalla legge
Cagliari Un militare della Guardia costiera di Carloforte per il rilascio delle patenti nautiche avrebbe chiesto in cambio somme di denaro o favori di varia natura. Dall’indagine condotta da altri militari della Guardia costiera (di Cagliari e di Olbia) sono scaturiti provvedimenti cui hanno dato esecuzione 50 tra uomini e donne del personale militare del Nucleo Speciale d’Intervento del Comando Generale delle Capitanerie di Porto (Guardia Costiera di Roma). I militari ieri 13 luglio hanno eseguito quindi 11 misure cautelari (a carico di 10 persone residenti in Sardegna e una in Umbria). Un’altra esecuzione è stata notificata in carcere, cinque indagati invece sono stati messi agli arresti domiciliari e per altri cinque è stato fissato l’obbligo di presentazione presso gli uffici di Polizia Giudiziaria.
I provvedimenti del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Cagliari, su richiesta della Procura, seguono gli accertamenti amministrativi svolti dall’Ufficio Circondariale marittimo di Carloforte in relazione alle modalità ed alle circostanze di rilascio di numerose patenti nautiche per unità da diporto. Sono stati ipotizzati reati quali la corruzione propria, tramite atti integranti violazione dei doveri d’ufficio; il falso ideologico in atto pubblico, in relazione al rilascio di patenti in favore di soggetti che non avrebbero avuto titolo per ottenerle, non avendo sostenuto gli esami, e in alcuni casi non avendo neppure effettuato le visite mediche preventive previste dalle norme in vigore, con potenziale rischio per la sicurezza della navigazione. Per arrivare a queste conclusione sono stati analizzati dispositivi informatici sequestrati, sono state condotte intercettazioni telefoniche e poi controllati le movimentazioni bancarie e i contenuti di alcune chat, da cui sarebbe emerso che la patente nautica veniva consegnata ai presunti corruttori, dopo il versamento di una somma in denaro (pagamenti in contanti, versamenti nell’IBAN bancario, versamenti in alcuni conti poste pay o pagamenti di bollettini postali per finanziamenti personali). Cinquanta patenti nautiche così rilasciate sono state sequestrate.