La Nuova Sardegna

Il giallo e l’inchiesta

Ecco che cosa sappiamo sul caso di Francesca Deidda

di Luciano Onnis
Ecco che cosa sappiamo sul caso di Francesca Deidda

Tutte le prossime tappe dell’inchiesta: la Tac sul cadavere ritrovato in un borsone, l’autopsia che nelle prossime settimane chiarirà come è stata uccida e la posizione degli avvocati delle parti

19 luglio 2024
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Cagliari Dopo il ritrovamento di ieri pomeriggio, 18 luglio, del corpo di Francesca Deidda – la 42enne di San Sperate scomparsa il 10 maggio scorso e per cui è in carcere il marito Igor Sollai, 43 anni, accusato di omicidio volontario e occultamento di cadavere – chiuso in un borsone da sub abbandonato dal suo carnefice nella vegetazione a un metro e mezzo dalla carreggiata della vecchia statale 125 “Orientale Sarda”, oggi si attende l’esito della Tac che il medico legale Roberto Demontis, su incarico affidatogli dal pubblico ministero Marco Cocco, effettuerà in mattinata. Sarà questo l’esame per capire come è stata uccisa Francesca, mentre l’autopsia vera e propria sarà eseguita intorno al 28-29 luglio dopo la nomina dei periti di parte. Questa mattina in tribunale a Cagliari si sono visti l’avvocato Gianfranco Piscitelli, legale di Andrea Deidda, fratello di Francesca, e l’avvocato Carlo Demurtas, uno dei due avvocati dell’indagato. Non si sa però se fossero nel palazzo di giustizia in relazione  alla giovane donna uccisa – magari per conferire con il pm Cocco, o da lui convocati – o per altri motivi professionali.

Il ritrovamento del cadavere di Francesca ha suscitato un’ondata di costernazione generale, con i social che si sono riempiti di duri messaggi di condanna contro l’indagato Sollai, circostanza che ha fatto scattare la reazione dei suoi legali. Intanto proseguono gli accertamenti di laboratorio da parte del Ris e le indagini dei carabinieri della Compagnia di Iglesias, coordinati con il pm Cocco. Ci sono molti aspetti ancora tutti da chiarire, in particolare su quanto continua a sostenere Igor Sollai circa la sua estraneità ai fatti contestatigli dal pubblico ministero. Ieri, giorno del ritrovamento nel pomeriggio del cadavere, nel carcere di Uta si è svolto un secondo interrogatorio dell’indagato da parte del magistrato titolare del fascicolo giudiziario, presenti i legali Carlo Demurtas e Laura Piraba.

Un lungo confronto interrotto alle 14 quando al pm è stato comunicato il ritrovamento sul luogo delle ricerche, in prossimità del vecchio ponte romano al chilometro 46 della Orientale Sarda, di una sacca sportiva contenente il corpo di una donna, presumibilmente quello della scomparsa. Il magistrato si è precipitato sul posto assieme al medico legale Roberto Demontis, dove già erano presenti i carabinieri del Ris, quelli della Compagnia di Iglesias e del comando provinciale. Era invece già stato portato via dall’unità cinofili il cane molecolare che dopo un solo giorno di ricerche ha scovato nella vegetazione, sul ciglio della strada,  il cadavere chiuso in un borsone.

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