Lo choc di Andrea Deidda, fratello di Francesca: «Ora è solo, non ha più nessuno»
Il racconto del suo avvocato: «È fragile, non se l’è sentita di venire: è rimasto muto, di sasso»
San Vito Quella del 18 luglio – ancor prima del ritrovamento del corpo di Francesca Deidda – era una giornata che si pensava potesse dare una svolta alle indagini. Alle 9 gli avvocati Carlo Demurtas e Laura Pirarba, difensori di Igor Sollai nel procedimento che lo vede indagato per omicidio aggravato e occultamento di cadavere, sono entrati nel carcere di Uta per parlare con il loro assistito e mettere a punto le risposte da fornire oggi al pm Marco Cocco nel secondo interrogatorio dopo quello in cui l’indagato si era avvalso della facoltà di non rispondere, proclamandosi però innocente. Ci sono rimasti fino alle 14, quando potrebbero essere stati raggiunti da una telefonata che li informava del probabile ritrovamento del corpo di Francesca Deidda. Sono andati via alle 14,20 e da quel momento anche per loro è cominciata la snervante attesa di notizie. Le novità sopraggiunte nel pomeriggio dalla vecchia statale 125 non dovrebbero cambiare la linea difensiva: Igor Sollai si proclama innocente e da questa linea non si esce nonostante il ritrovamento del “corpo del reato” di cui l’uomo è accusato.
L’interrogatorio di oggi, 19 luglio, potrebbe riservare sorprese, ma non è detto. Sul fronte dei difensori legali, sul posto del ritrovamento del borsone con dentro il corpo della donna scomparsa e cercata per diciotto giorni, si è catapultato l’avvocato Gianfranco Piscitelli, difensore di fiducia di fratell, giovane fratello di Francesca È stato l’unico interlocutore dei cronisti, al lavoro per ore sotto il sole cocente e temperature africane. Domanda scontata all’avvocato è stata se il suo assistito fosse stato messo a conoscenza del probabile ritrovamento del corpo della sorella. «In tarda mattinata mi ha telefonato lui per dirmi che lo avevano cercato i carabinieri di Iglesias per comunicazioni urgenti – ha raccontato l’avvocato Piscitelli –, ma che poi non era riuscito a parlare con il maggiore Fabio Alfieri, probabilmente in viaggio verso il luogo del ritrovamento del ritrovamento del borsone con dentro un cadavere. Ci sono riuscito io quando è ricomparso il campo telefonico e il maggiore mi ha detto cosa stava succedendo».
Il legale ha avuto così il triste compito di informare Andrea delle novità. «Gli ho dato la brutta notizia che forse era stato ritrovato il corpo della sorella, è rimasto muto, di sasso. Gli ho chiesto se volesse venire con me sul posto – prosegue l’avvocato –, ma non se l’è sentita. È un ragazzo giovane, in questo momento molto fragile. È rimasto solo, non ha più nessuno della famiglia, Francesca era l’unica». Poi Piscitelli aggiunge: «Ho pensato che quella sacca nera con dentro il cadavere fosse di quelle usate dalle agenzie funebri per portar via i corpi. Ma il dottor Demontis mi ha risposto che no, quella era proprio la sacca sportiva ritrovata con il cadavere dentro. Era integra, i cinghiali non hanno potuto far scempio del corpo della povera Francesca. Almeno questo le è stato risparmiato».