La Nuova Sardegna

Enciclopedia dei nomignoli

L’isola dei soprannomi: a Buddusò “fura campanas” e Lodè è “sa vidda ’e sos macos”

di Nino Muggianu
L’isola dei soprannomi: a Buddusò “fura campanas” e Lodè è “sa vidda ’e sos macos”

Un viaggio tra paesi e città della Sardegna tra sfottò e tradizione: tra gli altri anche Dorgali, Nuoro, Oliana, Orune, Orgosolo, Mamoiada, Siniscola, Orosei, Onifai, Loculi, Galtellì, Onanì, Bitti e Mores

23 luglio 2024
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Nuoro I nuoresi ancora oggi in alcuni ambienti della provincia vengono chiamati “bovoreddos”. A rendere immortale questo nome è il celebre canto popolare “Bovore ficumurisca” (fico d’india). Il soprannome di Dorgali, invece, è “pompa”, riferito alle donne col costume tradizionale da sposa, pomposo, appariscente, lussuoso.

Il centro più vicino a Nuoro è il paese che chissà da quando viene chiamato “Oliana paggia”. E per paggia non s’intende la paglia ma la troppa fantasia o bugie di alcuni abitanti. Ma lo storico soprannome degli olianesi è “mucciurros” (orecchi mozzati). Un vecchio adagio recitava: «Oliàna mala zente pejus de sa e Nugòro» (Oliena brutta gente peggio di quella di Nuoro). Gli orunesi vengono invece chiamati “ghirtalos”, ossia birbanti, per usare un eufemismo. «In Orune postu ind’una artura, cara a mare, non si podene tatare si non de peta ’e fura (Orune posizionato in altura, non riescono a mangiare se non carne rubata). Gli orgolesi, invece, sono detti “buzaios”, da buza (recipiente di pelle, taschedda, zainos o tascaresos) perché pare fossero abili ad impossessarsi delle taschedde, degli zaini appese all’albero con il cibo della giornata di pastori o contadini mentre questi erano intenti a lavorare nei campi o a seguire le greggi.

Gli abitanti di Mamoiada, sono detti “chipuddaios” (mangiatori di cipolle). Lodè è “sa vidda ’e sos macos” (il paese dei matti), mentre a Siniscola lo definiscono “Lodè mannu”. Orosei, “vidda sana, sa vidda ’e su tilipriche” (Orosei paese sano, il paese delle cavallette). Onifai, “irfiriatu”, non affidabile. Di Onifai si dice “Uniai, pacu amore, sos fizzos c’ade imbolatu po tennere unu lepòre” (Onifai ha poco amore, ha buttato i figli per catturare una lepre). Altro soprannome ingeneroso è “Loculi-pretichinosu” (una pietraia) perché “non fachet a currer a caddu”, (non si può correre con il cavallo). Poco gentile anche il nomignolo di Onanì: “rospes”, (rospi). Di Galtellì si dice “Garteddì, gurteddu”, (Galtellì, coltelli). Bitti è “sa vida de sos tzolles”, (il paese dei tonti), un soprannome quanto mai errato visto che per anni è stato il centro della Barbagia con il numero più alto di laureati. A Buddusò, “fura campanas”, perché pare che qualche cittadino del paese del granito avesse portato vai la campana di Alà dei Sardi.

Segnalate i soprannomi dei paesi mancanti scrivendo una mail a web@lanuovasardegna.it oppure inviare un messaggio Whatsapp al numero 349 2801429.

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