La Nuova Sardegna

L’appello

La mamma di Michael: «Non può essere svanito nel nulla, aiutatemi»

di Gianni Bazzoni
La mamma di Michael: «Non può essere svanito nel nulla, aiutatemi»

Il 25enne è scomparso dal 13 luglio tra Luogosanto e Luras. «Se qualcuno lo incontrasse, lo trattenga senza spaventarlo»

23 luglio 2024
5 MINUTI DI LETTURA





Sassari Gira in auto da giorni, nel Sassarese e in Gallura. Mostra foto, si ferma, chiede e invoca collaborazione per ritrovare suo figlio sparito nel nulla il 13 luglio tra Luras e Luogosanto. Cristina Pittalis è la mamma di Michael Frison, 25 anni, un ragazzo buono che parla cinque lingue, fa volontariato e si schiera sempre dalla parte dei più deboli.

Ieri è salita in auto e si è diretta verso Arzachena: «Mi hanno detto che è stato avvistato già due volte un ragazzo confuso, strano. Non so se può essere il mio Michael ma voglio vedere con i miei occhi. È stato notato ma nessuno l’ha fermato, se si tratta di lui non c’è da avere paura. È un buono, intelligente: dico sempre che ci vorrebbero più persone come Michael e il mondo sarebbe migliore».

Parte dal principio Cristina Pittalis. «Michael è arrivato in Sardegna il 2 luglio dall’Inghilterra, un viaggio premio per il suo 25° compleanno festeggiato il 28 giugno. Una vacanza dai nonni a Sassari. Doveva ripartire il 13 luglio, ma mentre era lì è stato raggiunto da una donna che Michael aveva incontrato una sola volta di persona, si erano conosciuti sui social un anno fa. Questa ragazza è stata ospitata anche lei dai nonni, improvvisamente mio figlio ha cominciato a stare male. Lui dopo la scomparsa del padre che ci ha provati duramente tutti come famiglia, è un ragazzo vulnerabile, molto sensibile. Ha una psicosi da stress che in certi momenti lo manda in crisi, riesce a malapena a parlare. La terapia negli anni ha funzionato. Non so cosa sia successo stavolta».

Michael la mattina di venerdì 12 luglio ha lasciato casa dei nonni insieme alla ragazza che lo ha raggiunto a Sassari e - secondo il racconto della madre - ha preso il pullman diretto a Tempio e da lì la coincidenza per Luogosanto. «Ho saputo che dovevano raggiungere una coppia di tedeschi che stanno realizzando una sorta di comunità nell’agro di Luogosanto, a “Valdicorru”. È andato il proprietario del terreno a prenderli in auto e li ha accompagnati lì. Credo che ci fosse una intesa: vitto e alloggio in cambio della sua opera come volontario».

È successo però qualcosa di strano. «Michael era agitato già alla partenza, una condizione aggravata dal caldo, dal viaggio e dallo stress – dice ancora la mamma –. E so che venerdì sera intorno alle 18,30, in stato confusionale, ha preferito andare a dormire. Sabato mattina si è alzato tardi, alle 11.30, stava ancora male, ha detto che andava a fare una passeggiata, che aveva bisogno di respirare. C’era molto caldo e quando è tornato era stordito, il viso segnato, farneticava. E probabile che avesse preso una insolazione. Lo hanno fatto sedere all’ombra e gli hanno dato dell’acqua. Non hanno fatto altro». Secondo quanto risulta da alcune testimonianze, anche se poi ci sono versioni contrastanti, Michael Frison scompare nel pomeriggio di sabato, tra le 17 e le 18. E quando la coppia di tedeschi si è resa conto che tardava a rientrare lo avrebbe cercato nelle immediate vicinanze, chiamandolo più volte. Ma senza alcun risultato. «Non hanno fatto niente, non è stato dato l’allarme – dice la mamma del ragazzo – io non voglio accusare nessuno, voglio solo la verità e ritrovare mio figlio. Lo devo riportare a casa. Mi hanno avvertita a 24 ore dalla sparizione con un messaggio su messenger. Sono partita dall’Inghilterra con il primo volo che sono riuscita a trovare. A fatica ho raggiunto la zona dove mio figlio è scomparso. Su un muretto a 300 metri dalla casetta di legno dove era alloggiato, sono stati trovati i vestiti: un pantaloncino nero da calcetto, la maglietta grigio chiaro le scarpe Nike nere di tela. Praticamente mancavano solo i boxer. Michael quindi sarebbe andato in giro così?».

Nel piccolo alloggio sono stati ritrovati il telefonino, il passaporto, la carta bancomat e un computer Mac Apple portatile. «Le ricerche partite su disposizione della prefetta di Sassari non hanno portato i risultati sperati – dice Cristina Pittalis – qualche avvistamento non confermato. E nessuna traccia reale. La ragazza che era con lui ha fornito almeno quattro versioni diverse. Io ci ho parlato a lungo, specie durante le notti, so che è stata sentita una volta anche dai carabinieri. È emerso che aveva una conoscenza superficiale di Michael ma anche una forte influenza su di lui. Lei ora si è allontanata, non so neppure se ha già lasciato la Sardegna. È l’ultima persona ad averlo visto in vita ma non ha collaborato alle ricerche, come se fosse indifferente. Io voglio capire».

Le ricerche al momento sono sospese, c’è solo una mamma che gira in auto per la Sardegna alla disperata ricerca del figlio. «Ricevo informazioni dall’ambasciata – racconta – Michael non può essere sparito nel nulla. Istruttore di nuovo, amante dello sport, mai fatto uso di droghe e alcol, faceva solo del bene agli altri. Mi sono ripreso, aveva confidato. Sto un po’ dai nonni, mi organizzo e torno». Invece niente. «Michael è un ragazzo speciale – dice la mamma – non si sarebbe mai allontanato volontariamente. È legatissimo a me e al fratellino di 10 anni, ancora di più da quando hanno perso il papà sei anni fa».

Ha fiducia Cristina Pittalis, ma anche tanta paura. Ieri ha voluto rivolgersi direttamente al figlio: «Mamma e fratellino ti vogliono bene e lo sai. Senza di te non possiamo andare avanti. Ti prego, manda un segnale. Ti aspettiamo, non andrai in un ospedale, io ti amo ancora di più. Mamma è già in Sardegna e ti sta cercando. Se non sai come fare chiedi un bicchiere d’acqua e la cortesia di poter fare una telefonata. Ti aspettiamo». Alla gente, invece, chiede una mano concreta: «Se lo vedete non lasciatelo andare via, non lo spaventate. Fermatelo senza esercitare la forza e chiamate il 112. Michael è un bravo ragazzo, di animo buono. Potrebbe essere vostro figlio. Aiutatemi, vi prego...». © RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
Il fatto del giorno

Sos siccità, emergenza infinita tra dissalatori e autobotti

di Serena Lullia
Le nostre iniziative