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Gabriele Barria Figaro di Sardegna, il baritono di Monti incanta Genova

di Serena Lullia
Gabriele Barria Figaro di Sardegna, il baritono di Monti incanta Genova

Il 27enne: «Era il mio sogno da bambino, spero prosegua in tanti altri teatri»

24 luglio 2024
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Sassari Voce potente, presenza scenica magnetica e negli occhi di mare l’entusiasmo dei suoi 27 anni. Nelle vene di Gabriele Barria scorre sangue di Monti e musica. Il sogno di bambino, fare il cantante, ha già i lineamenti della realtà. Elevato alla potenza. Baritono per professione, ha debuttato con il personaggio che ogni artista lirico sogna di interpretare nella sua vita. Il Figaro nel Barbiere di Siviglia di Gioacchino Rossini. Sei minuti di applausi al teatro Carlo Felice di Genova. Astro nascente della musica lirica Barria ha già un curriculum stellato. Unico sardo su tre italiani ammesso nel 2022 all’Accademia del teatro Pavarotti Freni di Modena. Ingresso per soli 14 eletti e 250 richieste da tutto il mondo. Il giovane baritono è stato anche diretto da Leone Magiera, maestro di Luciano Pavarotti, che lo ha voluto al concerto di apertura della sua associazione. Dal 2022 è baritono aggiunto nel coro dell’opera di Montecarlo. Ha creato un suo coro, “Sos Balaros” e una associazione, Sardegna lirica. Nel cuore di Gabriele alcuni sogni che sanno di mondo e di Sardegna. Portare il Figaro nei più importanti teatri europei, ma anche a Cagliari e Sassari. E una collaborazione originale col rapper olbiese Salmo.

Come nasce la sua passione per la musica?

Da bambino volevo fare il cantante. Mamma e papà hanno sempre cantato nei cori parrocchiali a Monti ma non in modo professionale. La passione per il canto l’ho sempre avuta come quella di fare l’attore. L’opera lirica le mette insieme.

Capì da subito di voler fare il cantante lirico?

Sinceramente no. Ho preso lezione di canto a 16 anni da un maestro privato di Su canale, Efisio Deidda che mi ha indirizzato su questa strada. A 18 anni, mentre frequentavo la quinta superiore al Deffenu di Olbia, ragioneria, ho fatto domanda di ammissione al Conservatorio di Cagliari. Sono stato ammesso, ho fatto le valigie ed è cominciato il mio percorso. Ho finito la laurea specialistica lo scorso anno. Al Conservatorio abbiamo fatto progetti bellissimi, tra cui il primo debutto semiprofessionale a 20 anni con “La cambiale di matrimonio” di Rossini. Lì ho capito che avevo trovato la mia strada.

Nel 2019 la prima esperienza professionale al Teatro di Sassari e nel 2022 il debutto da solista fuori dall’isola con il Rigoletto al teatro Duse di Bologna.

Esatto. Rappresentazione ripetuta poi al teatro di Modena qualche mese dopo per il 15esimo anno della morte di Luciano Pavarotti perché era piaciuta alla moglie, Nicoletta Mantovani. Davvero una soddisfazione immensa. E Modena mi porta fortuna perché l’anno dopo faccio domanda di ammissione all’Accademia del teatro Pavarotti Freni.

Unico sardo ammesso su tre italiani, per soli 14 posti in totale e 250 domande.

L’Accademia Pavarotti è un po’ il tempio sacro della musica lirica. Ci sono docenti che hanno calcato i più importanti palcoscenici del mondo, dalla Scala di Milano al Metropolitan di New York. Un percorso di specializzazione straordinario con artisti del calibro della soprano Mariella Devia, del tenore Ernesto Palacio, di Leone Magiera che è stato il maestro di Pavarotti che mi ha voluto al concerto di inaugurazione della sua associazione.

A fine 2023 l’audizione per il Barbiere di Siviglia al Teatro Carlo Felice di Genova. Partecipa e viene scelto...

Il ruolo di Figaro era il sogno della vita. Mi dicevo, figuriamoci se prendono me, e poi in uno dei 14 teatri più importanti in Italia. In commissione c’erano Francesco Meli, uno dei migliori tenori al mondo, Serena Gamberoni soprano internazionale, Davide Cavalli pianista di Riccardo Muti. Quando mi hanno comunicato che ero stato preso mi sono sentito “il bambino più felice del mondo”. Il Figaro è uno dei ruoli più difficili per i baritoni, ti mette a nudo su tutto: sei il protagonista, devi trasmettere energia, a livello tecnico il range vocale va dalle note più basse a quelle più alte. Esperienza a cui sono arrivato grazie l’Accademia di alto perfezionamento di Genova.

I prossimi sogni?

Fare il numero più alto di recite in questo ruolo nei teatri più importanti d’Europa e del mondo. E siccome sono molto orgoglioso di essere sardo vorrei portare il Figaro nei teatri della mia isola, a Sassari ome a Cagliari. E una collaborazione con Salmo, bravissimo artista con un legame molte forte con Olbia e la Sardegna.
 

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