Ryanair cancella il Napoli-Alghero: «Ci hanno scaricati»
Il volo prima ritarda e poi sparisce: i passeggeri restano bloccati in pista
Sassari Quello che è avvenuto martedì 24 luglio sulla scaletta del volo Napoli-Alghero a decine di passeggeri è difficile da credere, e invece è tutto vero. Decine di sardi che rientravano a casa e altrettanti turisti in procinto di cominciare le vacanze nell’isola, sono stati lasciati a terra da Ryanair. Erano tutti in fila in pista, e qualcuno era già sulla scaletta, quando il volo è stato cancellato. Così, di punto in bianco e senza una vera spiegazione.
La partenza era prevista alle 20, ma l’aereo della compagnia low cost non si è mosso di un millimetro. Prima è stato annunciato un ritardo, poi, quando i passeggeri erano già in pista, è stato definitivamente annullato scatenando un mare di proteste e dando vita a una serie di disagi a catena culminati anche in una lunga e agitata nottata con tanto di intervento di polizia e carabinieri. L’odissea è iniziata prima dell’imbarco, quando il tabellone con l’orario dei voli ha segnalato un ritardo di 2 ore e 50 minuti del volo Napoli-Alghero.
L’annuncio dello slittamento dalle 20 alle 22.50 è stato però solo il primo di una serie di inciampi che hanno fatto saltare i nervi ai passeggeri. Tra loro Alessio Carboni, un giovane sassarese in vacanza nella Penisola con zie e cuginetto al seguito, che rientravano a casa. «È stata una situazione surreale – racconta –. Quando ci hanno segnalato il ritardo non ci siamo preoccupati più di tanto, ma una volta che siamo arrivati in pista è stato il delirio. Dall’areo si è affacciato un componente dell’equipaggio e ha detto che l’aereo non sarebbe decollato, scatenando la protesta generale. Siamo rimasti davanti alla scaletta per ore, con bambini senza acqua né cibo. E senza che nessuno ci abbia dato una motivazione plausibile. Inizialmente si pensava a un problema all’areo, ma poi abbiamo scoperto che c’erano questioni interne alla compagnia».
Qualcuno dei passeggeri ha cercato di mediare con i membri dell’equipaggio, e qualcun altro si è invece scaldato. E l’intervento delle forze dell’ordine ha fatto indispettire ancora di più i viaggiatori. L’unica offerta di Ryanair è stata garantire il pernottamento notturno, ma con l’incognita di non avere comunque la possibilità di salire su un altro aereo l’indomani mattina. «Il problema è che non potevano viaggiare verso Alghero perché poi il velivolo non sarebbe potuto tornare a Napoli – spiega ancora il giovane –. Si parlava di un fantomatico volo dell’indomani, ma sull’app di Ryanair l’unica notifica ufficiale diceva che era stato cancellato quello della sera. E quindi alla fine non c’era altro da fare che farci portare in hotel, con un viaggio fino a Torre Annunziata: siamo arrivati alle 3.30 del mattino e alle 9 abbiamo dovuto liberare le camere. A quel punto è stato liberi tutti, e noi ci siamo arrangiati prenotando un traghetto tra Napoli e Cagliari, da dove poi prenderemo il treno per rientrare a Sassari. Se non è un’odissea questa…». Un’alternativa per arrivare in Sardegna che ognuno si è dovuto chiaramente pagare di tasca. «Ci hanno già rimborsato i soldi del volo cancellato – riprende Alessio Carboni – anche se i soldi non sono stati accreditati. E ci hanno detto di conservare le ricevute delle spese sostenute per ritornare a casa. Ora vedremo se ci daranno veramente il rimborso. Nessuno considera però quello che abbiamo passato. Io viaggio molto, e non mi era mai capitata una situazione del genere. Non parliamo di come ci hanno restituito i bagagli, che si trovavano tra l’altro già in stiva: le valigie sono semi distrutte».