Corsa verso l’ospedale per partorire ma la piccola Sabina ha fretta e nasce in auto
L’avventura a lieto fine di mamma Daniela e papà Davide, ostetrico improvvisato: «È stata velocissima: io l’ho animata dandole piccole pacche come fanno in tv»
Castiadas Sabina aveva fretta di vedere la luce e per nascere non ha aspettato che mamma Daniela Mameli arrivasse in ospedale sino a Cagliari. Così il lieto evento è avvenuto nel pomeriggio di venerdì scorso, precisamente poco dopo le 15. 30, nel sedile anteriore, lato passeggero, della macchina di papà Davide Quai, una Fiat 500 L, in una piazzola della nuova 125 var, Orientale Sarda. «Fortunatamente tutto è andato a bene – racconta Davide Quai – nonostante fossi preoccupato e spaventato, nel ruolo di ostetrica me la sono cavata dignitosamente. Certo – continua – mai nella vita avrei immaginato di dovere un giorno per necessità improvvisarmi ostetrico e aiutare mia figlia a nascere. Sabina – aggiunge il neo papà – ha dato una grossa mano di aiuto: è stata, infatti, velocissima. Appena è nata ho cercato di animarla dandole delle pacchettine sui fianchi come ho visto fare in televisione, sino a quando ha pianto. Poi si è attaccata al seno della madre e ha incominciato a succhiare con avidità. Era evidentemente affamata».
Ma i due genitori come hanno trascorso le ore precedenti al parto? «Siamo partiti da Tertenia il paese della bassa Ogliastra, dove viviamo, poco prima della quindici – racconta ancora Davide Quai – . Abbiamo anticipato la partenza perché mia moglie Daniela ogni quattro minuti aveva le contrazioni. Nonostante ciò era tranquilla, compatibilmente con la situazione. Poco dopo lo svincolo per San Priamo Daniela ha rotto le acque. Ho arrestato la marcia e parcheggiato la macchina nella prima piazzola che ho incontrato. Ho sistemato il parasole e ho chiesto aiuto al 112. Quando sono arrivati i carabinieri del nucleo radiomobile della compagnia di San Vito Sabina era già nata. La bimba dopo la prima breve poppata è stata presa in consegna dall’equipe dell’ambulanza di base dell’associazione “Volontari del soccorso costa sud est” di Villasimius sino all’arrivo dell’elicottero EC 145 T2 dell’Azienda regionale dell’emergenza urgenza che si è levato in volo dall’avio superficie di Cagliari-Elmas». Sia mamma Daniela, sia la piccolissima Sabina stanno bene. «Dovrebbero essere dimesse dall’ospedale Santissima Trinità di Cagliari lunedì mattina».
Ma chi sono esattamente i due genitori? «Ho 36 anni e sono un imprenditore edile – dice Davide – , mia moglie Daniela ne ha 34 ed è ingegnere responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Triei. Abbiamo un altro figlio, Paolo. Ha tre anni, è nato all’ospedale nostra Signora della Mercede di Lanusei, purtroppo chiuso per carenza di medici dall’anno scorso».
Da allora le donne incinte ogliastrine per partorire sono costrette ad andare a Cagliari o al San Francesco di Nuoro. Sino al 2008 avevano la possibilità di poter partorire anche nel punto nascita dell’ospedale San Marcellino di Muravera che però è stato soppresso». «È una situazione assurda – sottolinea Davide Quai – . Mi auguro che altri non siano costretti a dover affrontare la nostra esperienza che fortunatamente è andata a buon fine. Almeno il punto nascita di Lanusei deve essere immediatamente riaperto per evitare disagi e il ripetersi di casi simili al nostro. Chi di dovere deve assolutamente intervenire senza ulteriori indugi».