I geometri sassaresi: «Siamo soddisfatti del Salva-casa: è una rivoluzione attesa a lungo»
Il presidente Vanni Sanna: «Risolverà i problemi di molti sardi»
Sassari «Questa Salva-casa salverà la Sardegna e tutta l’Italia». Il presidente del collegio provinciale dei geometri e dei geometri laureati della Provincia di Sassari, Vanni Sanna, non ha dubbi sulla rivoluzione: la norma nazionale proposta dal ministro Matteo Salvini avrà effetti benefici sull’ecosistema edilizio-urbanistico dell’isola.
«Le misure che impatteranno maggiormente sulla Sardegna – spiega il presidente Sanna – riguardano prima di tutto un dettaglio: trattandosi di una norma di grande interesse economico e sociale, il Salva-casa entrerà in vigore immediatamente nell’isola, senza necessità di essere recepito dalla Regione, proprio grazie al nostro Statuto. Nel resto d’Italia, invece, bisognerà attendere 90 giorni dalla pubblicazione in gazzetta ufficiale, che c’è stata ieri».
«Per il resto – continua – la rivoluzione sulla doppia conformità avrà sicuramente dei benefici notevoli, sia in termini di nuove superfici e volumi realizzati in passato purché all’epoca fossero consentiti. Dal 2006 in poi questo non era consentito. E quindi si risolveranno molte problematiche».
Un’altra possibilità del Salva-casa riguarda la modifica di quello che sembrava un paletto intoccabile: l’altezza minima per ottenere l’agibilità. «Anche il fatto di poter arrivare fino a 2,40 metri invece dei 2,70 previsti prima – riprende Sanna – è una novità molto importante. Per non parlare dei requisiti per le dimensioni dei monolocali e dei bilocali».
Non tutti però sono d’accordo con l’impostazione di Salvini. Da più parti la norma è stata criticata e tacciata come un condono mascherato. «Io non so se tutti siano al corrente – riprende il presidente dei geometri del Sassarese – che nel centro sud c’è una percentuale di immobili senza conformità edilizia pari al 76%. Ma io dico, si ha un’idea di cosa questo significhi per il mercato immobiliare? Non è possibile trasferire il bene, in certi casi sono bloccati gli interventi di miglioramento del patrimonio edilizio perché per errori di 50 anni fa i Comuni non rilasciano nuove autorizzazioni. È una follia. Penso, per esempio, anche agli errori dei Comuni che in passato rilasciano le concessioni edilizi senza nulla osta paesaggistico. E i proprietari si ritrovano con un bene abusivo senza averne colpa e senza poterlo sanare. Ora, con questo provvedimento, si potrà fare». Altra possibilità che verrà sicuramente sfruttata in Sardegna riguarda il capitolo delle tolleranze edilizie. «Sì – riprende Vanni Sanna – le tolleranze costruttive su superficie coperta, volumetrie e misure in generale sono state estese fino al 6%. Ci sono varie casistiche che saranno sicuramente d’aiuto a correggere errori progettuali corretti in cantiere».
La galassia del Salva-casa si sovrappone in molti punti con le possibilità innestate dalla Regione sul Piano Casa. Sono due strumenti che messi insieme possono sicuramente offrire un ventaglio di possibilità fino a poco tempo fa impensabile, che compensano parzialmente il grave ritardo della classe politica regionale che da decenni non riesce a partorire una legge organica e ordinata di riforma urbanistica. «Le possibilità sono molto variegate ed è necessario che gli addetti ai lavori e anche i tecnici dei Comuni siano preparati alla rivoluzione. Per questo motivo ci stiamo già muovendo per organizzare due eventi pubblici a Sassari e Olbia con esperti e magistrati di prim’ordine che aiuteranno tutti a capire meglio la portata delle norme».