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L’isola del “non finito”, a Sassari c’è il gigante di cemento dell’ex sanatorio Conti

L’isola del “non finito”, a Sassari c’è il gigante di cemento dell’ex sanatorio Conti

La struttura è stata inaugurata negli anni ’50 ed è chiusa da decenni

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Sassari Materiale ammassato, pareti sporche di muffa e pavimento ricoperto di intonaco sbriciolato. Piccioni che svolazzano di colpo da un corridoio all’altro. Per il resto, nei grandi padiglioni avvolti dalle folte chiome di un bosco verde cupo, regna la calma sinistra tipica dei luoghi abbandonati. Benvenuti nell’ex sanatorio Conti, dove il tempo si è fermato e tutto è venuto giù sotto il peso degli anni. La struttura, circondata da alte mura e di proprietà della Regione, si trova a Serra Secca. Esattamente alle spalle del poliambulatorio Conti di via Antonio Giagu, l’unico padiglione superstite e ancora oggi attivo. Immerso nel verde, l’ex sanatorio è chiuso dagli anni Novanta e affonda le sue radici nei primi anni del Novecento.

Fu infatti Pietro Esperson a volere la costruzione di una struttura in grado di accogliere i malati di tubercolosi in città. Dopo una prima clinica nata nel 1930 a Rizzeddu, negli anni Cinquanta la necessità di trovare spazi ben più ampi. La scelta cadde dunque sull’area di Serra Secca, ai tempi in aperta campagna. Qui venne inaugurato un complesso che poteva ospitare ben 400 persone. Donne, uomini e bambini. I padiglioni erano inizialmente quattordici, poi ridotti a nove per fare spazio ai nuovi complessi residenziali. E tutto questo mentre, negli anni Settanta, i pazienti cominciarono man mano a diminuire grazie al progredire della scienza e delle terapie di cura, fino ad arrivare alla definitiva chiusura.

Invisibile al resto della città, l’ex sanatorio Antonio Conti, dal nome di un illustre medico e per un periodo anche sindaco di Sassari, è stato abbandonato a se stesso e nessuno ci è più tornato. Per riqualificare uno spazio di queste dimensioni servirebbero non pochi milioni di euro. Forse decine, difficile trovarli. Il destino appare insomma segnato. L’ex sanatorio Conti, salvo colpi di scena, ha oggi tutte le carte in regola per restare in fondo al dimenticatoio ancora per parecchi anni.

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