La Nuova Sardegna

Intervista

Motonave nelle grotte a Baunei, l'armatore: «Lo faccio da decenni, come tutti e non c’è nessun rischio»

di Simonetta Selloni
Motonave nelle grotte a Baunei, l'armatore: «Lo faccio da decenni, come tutti e non c’è nessun rischio»

Danilo Aversano: «Nessuno è stato messo in pericolo. Qua da 20 anni c’è la totale anarchia e vengono a cercare me»

28 agosto 2024
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Baunei «Da quarant’anni in quella grotta entrano barconi e gommoni. Ora l’ingresso di cui sono state diffuse le immagini sembra sia stato lo scandalo degli scandali. Lo fanno tutti, nessuno escluso e, ripeto, da decenni. Mi lascia perplesso che solo ora se ne accorgano. E che non si siano accorti dei gommoni che non rispettano i divieti, arrivano in spiaggia o nelle grotte. Anche nella grotta c’era un barcone, arrivato mezz’ora prima di noi». Danilo Aversano, di Tortolì, è l’armatore del “Davide”, la motonave che trasporta i turisti partendo dalla Caletta verso le cale del Golfo di Orosei. La stessa motonave immortalata nella grotta del Cormorano, tra musica e l’infelice battuta su Schettino «Ve lo immaginate che faccia farebbe», pronunciata da qualcuno con un megafono.
 

«Non sono il comandante, l’ho fatto per 18 anni, ora sono l’armatore», prosegue Aversano. E se sul buon gusto di quella frase la valutazione è lasciata alla discrezionalità personale, «È sarcastica lo ammetto, ma da quando è accaduto il fatto dell’Isola del Giglio, dove io con una delle mie navi ho fatto servizio di linea dopo la tragedia, da quel periodo in poi i passeggeri quando si rivolgono a noi in barca ci chiamano Schettino», altro è fare quello che non si può. «Ripeto: se ne accorgono ora? Nessuno ha mai avuto nulla da dire in questi anni quando si sono superati i limiti per le Piscine di Venere (dove lo scorso anno era morta una giovane dottoressa di Nuoro, Marina Masia ndr) o si sbarca a Cala Luna, Cala Mariolu, o quando si tuffano dall’arco di Goloritzè? Io avviso sempre i passeggeri dei pericoli e della necessità di rispettare le distanze dove è davvero pericoloso, sotto i grottoni, per la possibilità che cadano i massi. Anzi, li tengo a distanza ancora maggiore».

Sul punto, però, ossia sull’ingresso nella grotta del Cormorano, e sui divieti, Aversano mantiene la sua posizione. «Vent’anni di totale anarchia, e adesso hanno trovato la chiave del tesoro. Guardi, io non sbarco a Cala Luna da cinque anni per il pericolo di toccare le eliche, con la conseguente ingovernabilità della nave e quindi pericolo per i passeggeri. Ieri, molti gommoni, hanno superato le delimitazioni di Cala Sisine per ripararsi sotto costa dalla pioggia».

Secondo Aversano, c’è un’altra lettura . «Nessuno è stato messo in pericolo, siamo esperti e abbiamo le certificazioni. Io penso che le grandi motonavi siano nel mirino, visto che c’è un traffico di gommoni anche a noleggio che vengono affidati a persone che non lo fanno di professione, non hanno i titoli, senza che nessuno dica niente».

Sul rispetto delle regole Aversano ha la sua idea. «Sì, si rispettino le regole, però le rispettino tutti quanti. Ora si parla di una inchiesta per aver corso il rischio di procurare un naufragio. Io capisco una sanzione amministrativa, ma andare sul penale quando in trent’anni nessuno si è mai fatto male, questo no. E io sono il primo che. ironia a parte, spiega ai passeggeri come si gestiscono le emergenze sulla nave». Nessuna sorpresa, è tenuto a farlo. Ora sarà la magistratura a chiarire se, a parte il “lo fanno tutti da quarant’anni”, quello che è accaduto nella grotta del Cormorano sia lecito. Al di là dell’opportuno e dell’etico.

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