La Nuova Sardegna

Il bilancio

«La qualità premia la Sardegna, la stagione turistica proseguirà fino a ottobre»

di Andrea Sini
«La qualità premia la Sardegna, la stagione turistica proseguirà fino a ottobre»

Paolo Manca (Federalberghi): «Ci attendiamo ottimi riscontri». L’appello agli operatori: «Chi sceglierà di restare aperto verrà premiato»

01 settembre 2024
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Sassari «In attesa di analisi più approfondite, siamo già in grado di dire che la qualità dell’offerta sarda è stata premiata e che si va verso un bimestre settembre-ottobre decisamente interessante».

Archiviati i mesi caldissimi del turismo, superato senza particolari problemi l’ultimo weekend di controesodo agostano, la nostra isola si prepara a seguire il trend positivo con una coda che si preannuncia piuttosto lunga. «Luglio è andato meglio di quello del 2023, che non era stato affatto positivo, mentre agosto ha visto ottimi riscontri anche con il last minute – spiega Paolo Manca, presidente di Federalberghi –. Gli arrivi sotto data sono stati favoriti dai prezzi accettabili proposti dalle compagnie low cost per molti collegamenti internazionali, mentre forse altre destinazioni hanno pagato il caro vita e gli italiani hanno fatto scelte diverse. C’è da chiarire anche che in linea di massima chi è venuto in Sardegna lo ha fatto con un budget preciso e magari ha trascorso meno giorni. Però la maggior parte dei clienti delle nostre strutture non ha voluto rinunciare a una vacanza nella nostra isola. Magari rinunciando a qualche sfizio, e penso per esempio alla contrazione del consumo di vini. Le vacanze non sono il pane e il latte, ma si confermano ormai un bisogno quasi primario, per la necessità di staccare per qualche giorno e ricaricare le pile».

Vacanze configurate in maniera diversa, dunque, soprattutto nel mese che storicamente vede l’arrivo di italiani. Cioè agosto. «Gli aeroporti stanno macinando numeri importanti e anche in questo caso è necessario attendere studi più precisi a fine stagione, perché la permanenza media si è accorciata. Ma quello che si può già dire – dice il numero uno di Federalberghi – è che la Sardegna ha confermato il proprio valore anche in una stagione nella quale i consumi a livello nazionale iniziano un po’ a faticare. La vera sfida sarà cercare di mantenere questi numeri nella prospettiva di una contrazione del mercato interno».

Secondo Paolo Manca la ricetta per far sì che la Sardegna si mantenga a questi livelli di presenze deve necessariamente partire da un punto fermo. «Bisogna investire nella qualità, che è ciò che quest’anno ha garantito all’ospitalità alberghiera di confermare il trend positivo degli ultimissimi anni, dopo le difficoltà pandemiche. L’ospitalità deve necessariamente andare nella direzione di qualificare l’offerta. Chiaramente produrre un servizio alberghiero costa, ma solo con la qualità dell’offerta e del servizio si può essere competitivi nel mercato internazionale».

Restano all’estate 2024, una volta chiuso il capitolo agosto in che direzione va la Sardegna per settembre e ottobre? «Si prefigurano numeri interessanti – conferma Manca – soprattutto trainati dagli stranieri. Ci attendiamo nel breve periodo un colpo di coda degli italiani, poi si apre una stagione che si regge quasi totalmente sul mercato estero. Consideriamo che alcune nazioni hanno vacanze scolastiche autunnali e anche questo è un potenziale momento di crescita da non sottovalutare. Tra l’altro chi viene in Sardegna ora fa un vero affare: gli hotel costano in media il 30% in meno di agosto, non c’è overtourism e il tempo è sempre bello anche se le giornate sono più corte. La scommessa è cercare di stare aperti almeno sino a ridosso alla fine dei voli della “summer season” delle compagnie. Da questo punto di vista stiao spingendo e sensibilizzando le strutture, perché c’è sostenibilità economica nell’apertura in questi mesi. Non possiamo obbligare nessuno, né tanto meno la legge lo prescrive, ma ci appelliamo a moralità e attaccamento al territorio, con la certezza che le presenze garantiranno anche un ritorno economico adeguato».

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