La Nuova Sardegna

Il caso

Sindacalisti espulsi e licenziati, con tre sentenze i giudici danno torto alla Cgil

di Gianni Bazzoni
Sindacalisti espulsi e licenziati, con tre sentenze i giudici danno torto alla Cgil

Antonio Rudas, Salvatore Frulio e Giovanni Piras furono mandati via nel 2017. Ora hanno creato il gruppo Cgl: “Come gestire i licenziamenti”

01 ottobre 2024
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Sassari C’è un capitolo tutto sassarese nella vertenza interna alla Cgil passata per i vertici regionali e nazionali che qualche anno fa aveva portato persino al licenziamento dell’ex segretario generale Antonio Rudas e all’espulsione di altri due esponenti delle categorie della Cgil di Sassari: Salvatore Frulio (oggi assessore comunale a Porto Torres nella giunta guidata da Massimo Mulas) e Giovanni Piras. Di quella vicenda, tenuta inizialmente all’interno dell’ambiente sindacale, e poi fatta emergere ma non in maniera diffusa, se ne erano perse le tracce. Ora, invece, la storia riemerge in tutta la sua valenza perché quel capitolo che sembrava chiuso definitivamente è stato rivisitato sotto una nuova luce e illuminato da tre sentenze definitive che hanno dichiarato illegittime quelle decisioni.

Così Antonio Rudas, Salvatore Frulio e Giovanni Piras hanno deciso di convocare una conferenza stampa per il 5 ottobre alle 11 all’hotel Carlo Felice di Sassari. In pratica si sono messi a disposizione per rispondere pubblicamente alle domande dei giornalisti e chiarire - dal loro punto di vista - i dettagli della vicenda.

«L’invito è stato esteso anche al segretario nazionale Maurizio Landini – hanno affermato Rudas, Piras e Frulio – che ha rappresentato legalmente l’organizzazione davanti al Tribunale civile di Roma. Gli sarà così offerta l’opportunità di chiarire la posizione della Cgil nazionale, sconfitta in sede giudiziaria. Anche Francesca Nurra, Massimiliano Muretti e Gavino Doppiu che hanno rappresentato la Camera del lavoro di Sassari, sconfitta in Corte d’Appello, sono stati invitati a partecipare».

Rudas, Piras e Frulio intanto hanno annunciato di avere creato un’area programmatica, si tratta di un gruppo denominato Cgl (quindi senza la “i”, anche se il riferimento alla sigla sindacale dove è scoppiato lo scontro è evidente) acronimo di “Come gestire i licenziamenti”. Il loro intento sarebbe quello di «continuare a impegnarsi socialmente, come hanno sempre fatto, con l’obiettivo di contrastare l’incoerenza e l’ipocrisia. Da pochi giorni è online il loro sito, visitabile all’indirizzo https://www.cglicenziamenti.it».

Il clima sembra tutt’altro che rasserenato. Il sindacato viene accusato dagli espulsi - ora reintegrati dalla magistratura - «di avere smarrito la propria missione, adottando metodi inappropriati per silenziare il dissenso interno». Un comportamento che - secondo Rudas, Piras e Frulio - «solleva preoccupazioni non solo riguardo alle decisioni annullate dai giudici ma anche sull’approccio complessivo della Cgil nella gestione delle critiche e delle divergenze interne». Nel 2017 i vertici della Cgil sassarese vennero coinvolti - insieme ai dirigenti regionali e nazionali di allora - in una operazione che portò all’espulsione di Giovanni Piras, Salvatore Frulio e Antonio Rudas (per lui scattò anche il licenziamento). Un capitolo doloroso, al di là delle divisioni e dello scontro interno, per un sindacato «storicamente considerato roccaforte nella difesa dei diritti dei lavoratori» e ora finito sotto accusa.

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