La Nuova Sardegna

Crisi climatica

«Quel che rimane del lago Mulargia»: una distesa di terra e poca acqua

«Quel che rimane del lago Mulargia»: una distesa di terra e poca acqua

Il video condiviso dal meteorologo Dario Secci: invasati appena 10 milioni di metri cubi di acqua su 320

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Sassari Crisi climatica e fenomeni metereologici di grandi proporzioni: le due cose sono collegate. Negli ultimi mesi la Sardegna lo ha scoperto prima con la grande siccità e poi con i temporali estivi che hanno lasciato danni non indifferenti al loro passaggio nei centri della Sardegna.

I due scenari continuano ad andare a braccetto: a partire da questa notte, tra il 2 e il 3 ottobre, si abbatterà sull’isola un ciclone atlantico che fa prevedere grandi temporali. Nel frattempo Dario Secci, meteorologo di Sardegna Clima e di Baku Meteo, pubblica sui social un video sulle condizioni del lago Mulargia, nel Nuorese, tra Orroli e Siurgus Donigala. Il lago soffre le conseguenze del gran caldo prolungato: al momento sono invasati 10 milioni di metri cubi di acqua rispetto ai 320 milioni di capienza massima.

«L’estremizzazione di eventi come temporali, legata al cambiamento climatico, è ad oggi correlabile per motivi meramente fisici – spiegava di recente l’esperto alla Nuova –: 2 gradi centigradi di temperatura in più sulla colonna d’aria si traducono in una maggiore energia della stessa, maggiore vapore acqueo e quindi maggiore acqua precipitabile, maggiore intensità dei venti di downburst, maggiori velocità ascensionali, che si traducono in un maggior diametro dei chicchi di grandine, maggiore probabilità di trombe d’aria».

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