Fondi sanità, Cagliari pigliatutto: a Sassari arrivano le briciole
La media di spesa per ogni cittadino del capoluogo per il 2024 è di 70 euro. Per ogni paziente del Nord ovest vengono destinati appena 16 euro
Sassari Circa 70 euro di spesa per ogni cittadino a sud, appena 16 a nord ovest. Le liste d’attesa si accorciano, ma la coperta viene allungata sempre e solo da una parte. Abitare in un capo o nell’altro della Sardegna può diventare una questione di vita o di morte, se il budget per la sanità continua a presentare mostruosi squilibri tra un territorio e l’altro.
Il report A mettere nero su bianco analisi e cifre è il Fap Acli di Sassari, l’associazione di tutela dei pensionati delle Acli, che ha commissionato uno studio dettagliato a Life Sardegna, il centro studi sulle politiche sanitarie e sociali, con il supporto di Iares. Il quadro che viene fuori dall’analisi della proposta contrattuale di Ares ai soggetti privati convenzionati per l’attività ambulatoriale è decisamente sconfortante, nonostante negli ultimi anni siano arrivate promesse e rassicurazioni. «Sono prestazioni oggetto delle liste d’attesa e del piano nazionale di contrasto alle liste d’attesa, eppure ci sono squilibri che si confermano da 5 anni – spiega il segretario provinciale della Fap Acli Sassari Luciano Turini –. Anche nel 2024, nonostante uno sforzo da parte di Ares Sardegna, il divario tra territori è confermato a causa di una regola data dalla Regione: i contratti del privato convenzionato non possono mai diminuire di più del 2% da un anno all’altro. In sostanza, Cagliari mantiene una percentuale superiore al 60% sull’intero budget nonostante la popolazione di 545.000 abitanti sia corrispondente a meno del 35% dell’intera isola».
Gli squilibri La media regionale, pari a circa 40 euro pro capite, viene avvicinata solo dalle Asl collocate da Oristano in giù, mentre restano lontanissime le prestazioni per le Asl nuoresi e ancora più indietro quelle della Asl di Sassari e del Nord Sardegna. Nel dettaglio, dopo il ritocco verso una distribuzione più equilibrata annunciato più volte dalla giunta Solinas, la disponibilità media per abitante resta di 70,7 euro (71,2 nel 2023) per Cagliari, contro i 7 (erano 6,4 nel 2023) della Gallura e 16,6 per Sassari (erano 15,9 nel 2023). Per la Asl della Gallura va tenuto conto che non sono comprese in questo dato le prestazioni del Mater Olbia, nel cui contratto la componente ambulatoriale è inclusa in un unico dato con quella delle prestazioni ospedaliere.
Il budget per la Asl di Sassari è passato da 5,05 milioni di euro a 5,3, quello di Cagliari si è ridotto – si fa per dire – da 38,82 a 38,57. L’azienda sanitaria del capolugo turritano serve però 318 mila utenti, mentre quella del capoluogo regionale ne ha in carico 545 mila. Un rapporto completamente sballato. In questa specie di riequilibrio immaginario, le due Asl di Nuoro (146 mila utenti) hanno addirittura visto diminuire il proprio budget, passando da 3,93 a 3,68 milioni di euro (poco più di 25 per abitante). Nel Sulci la spesa per il 2024 sarà di 34 euro pro capite, nelle province di Oristano e Medio Campidano sarà rispettivamente di 39 e 41, sino – come detto – ai circa 70 euro della ASL 8 di Cagliari.
Pubblico e privato Per quanto riguarda il rapporto tra prestazioni della sanità pubblica e di quella privata, il sistema privato eroga 1,5-1,7 prestazioni per abitante nella Asl di Sassari, Gallura e Nuoro, 2,2 in Ogliastra e 3,5-4 nelle ASL del sud, sino alla punta di 4,3 nella ASL di Cagliari. Il sistema pubblico eroga tra 8,5-10 prestazioni per abitante a Sassari e Nuoro e tende a scendere a 4-7 prestazioni per abitante nel sud della Sardegna. «È come se il sistema privato drenasse prestazioni dal sistema pubblico – dice ancora Turini – se il primo diventa esagerato rispetto ad un equilibrio di sistema, portando il sistema pubblico ad un livello di inefficienza».
L’appello alla giunta Todde è dunque per un riequilibrio: «Nel 2025 potrebbe finalmente cambiare qualcosa: dai nostri calcoli, bastano anche solo 8 milioni euro per portare Sassari, Nuoro e la Gallura alla media regionale. Inoltre siamo preoccupati del fatto che la Giunta regionale abbia approvato la delibera sulle liste d’attesa2024 solo una settimana fa. In questo modo l’effetto su questo fine anno sarà quasi inutile perché sia il pubblico che il privato non possono organizzarsi all’ultimo momento per aumentare la produzione. I finanziamenti non andrebbero comunque diffusi a pioggia ma con obiettivi mirati e giustificati», conclude il segretario della Fp Acli.