«Due sardi nei dintorni di Valencia hanno perso tutto nell’alluvione»
Il presidente del Circolo Shardana Pierluigi Melis: «Ora i nostri conterranei sono al sicuro e stanno bene». L’assessora regionale Desirè Manca: «Mobilitazione per portare aiuti nel pieno della catastrofe»
Valencia «In questo momento la maggior parte dei sardi a Valencia è al sicuro, stanno bene e non hanno perso né parenti né amici stretti. Quasi tutti, almeno quelli iscritti al circolo Shardana, che conosco personalmente, vivono nella città di Valencia. Due sardi che vivono nei dintorni, invece, hanno perso tutto». Pierluigi Melis ha il fiatone. Risponde su whatsapp come meglio può. I messaggi audio arrivano a singhiozzo. «Sono riuscito comunque a mettermi in contatto con loro, per un attimo. Sono nel pieno della catastrofe, hanno perso tutto e sono impegnati a dare una mano ai vicini di casa, oltre che a liberare la propria dai detriti».
Storico dell’arte e guida turistica, Melis vive in Spagna da diversi anni. Nel 2018 ha fondato l’Asociación cultural Sharda di Valencia, sede in plaza Barón de Cortes. Presidente degli emigrati sardi, lui, ogliastrino di Jerzu, è diventato subito il punto di riferimento per tutti i conterranei che sbarcano nella terza città più grande del Reino de España. In questi giorni il suo cellulare squilla più che mai. «Uno dei due sardi che hanno perso tutto, mi ha raccontato addirittura che è da buttare via anche il pavimento di casa… » aggiunge.
Succede, nel pieno dell’emergenza, pochi chilometri a sud di Valencia, ad Alfafar, in particolare, 22mila abitanti, come pure ad Aldaia, 31mila abitanti, piccoli centri presi in pieno dalle inondazioni. Rimasti senza corrente elettrica, con le linee telefoniche che vanno e vengono, senza viveri, persino senza acqua di rete.
«Entrambi i sardi mi hanno descritto una situazione allucinante. Entrambi hanno famiglia, hanno figli... stiamo cercando di capire come poterli aiutare – sottolinea Pierluigi Melis –. Dalla Regione Sardegna, intanto, ci hanno assicurato il massimo sostegno... ».
Tra le prime voci amiche arrivate al presidente del Circolo Shardana di Valencia, infatti, c’è quella dell’assessora regionale Desiré Manca. «Caro Pierluigi – le ha scritto –, faccio seguito all’immediato contatto stabilito per il tramite del mio referente di staff, all’indomani della tragica alluvione che ha colpito il territorio di Valencia e zone limitrofe, per esprimere a te, ai soci e alle socie del Circolo, agli amici e alle amiche della Sardegna la mia personale solidarietà e vicinanza, in qualità di assessore del Lavoro con delega all’emigrazione, e insieme quella della giunta e dell’intera Regione Sardegna» sottolinea l’esponente dell’amministrazione Todde. «So dell’impegno profuso da tutti e tutte voi nel rendervi disponibili a soccorrere e sostenere quanti sono stati danneggiati pesantemente da questo evento, sia sardi che spagnoli, e questo rende onore al senso di responsabilità e condivisione che accomuna la gente di Sardegna. Grazie – evidenza Manca – perché attraverso il Circolo rappresentate il volto solidale e accogliente della nostra Isola e manifestate concretamente la presenza della nostra Regione, attraverso la vostra azione quotidiana».
«Ti chiedo di tenerci informati delle prossime evoluzioni e in particolare di segnalarci le situazioni e condizioni di precarietà e emergenza che richiedono un sostegno e un intervento immediato. Ci rendiamo disponibili – assicura l’assessora regionale del Lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale – a fare la nostra parte nella misura più adeguata possibile, pertanto attendiamo da te indicazioni precise e dettagliate sulle criticità vissute dai nostri conterranei presenti in quei territori devastati. Ti prego inoltre di portare a tutte le persone che incontrerai la nostra vicinanza e disponibilità. Sentici vicini e sentite con voi l’intera Regione Sardegna, pronti ad affiancarvi e accompagnarvi in questa lunga e difficile opera di ricostruzione e rinascita. Un abbraccio solidale al popolo di Valencia e a ciascuno e ciascuna di voi, con affetto».
«Ora la speranza – chiude Pierluigi Melis – è che il bilancio dei morti si fermi... anche se si prevede di trovarne ancora nelle automobili accumulate. Il numero degli scomparsi è ancora alto, purtroppo».