Pos in tilt: «Sistema fragile, dammi per 100 milioni: valutiamo azioni legali»
Roberto Bolognese (Confesercenti) commenta il “venerdì nero”
Sassari «Un vero e proprio venerdì nero per la moneta elettronica e per i negozi di vicinato che hanno visto clienti andar via e sfumare vendite e affari». Roberto Bolognese, presidente regionale di Confesercenti, fa la conta dei danni: «A livello nazionale si stimano mancate vendite per circa 100 milioni di euro. Non saprei quantificare le perdite su scala regionale, ma considerate le giornate particolari nelle quali si è verificato il disservizio, direi che la categoria ha accusato il colpo. Confesercenti si riserva la possibilità di valutare azioni opportune a tutela dell’intera categoria: la situazione verificatasi in questi giorni e la non totale affidabilità del sistema che regge la moneta elettronica confermano l’assurdità della proposta di superare completamente l’utilizzo del contante».
E prosegue: «In diverse occasioni mi sono espresso contro la forzatura dei pagamenti digitali: le banche scoppiano di salute, e chi ne paga l’onere sono i commercianti. Voglio ricordare che ogni operazione col pos, per chi vende ha un costo. E a fine anno il conto complessivo è salato. Se a questo sacrificio si aggiunge che i disagi nel sistema sono dietro l’angolo, allora sono sempre più convinto che occorra rivedere qualcosa».
Ieri, dal report di Confesercenti, un negozio su quattro tra gli associati ha segnalato criticità sull’utilizzo della moneta elettronica e la conseguente impossibilità di procedere ai pagamenti, se non in contanti. «Si tende a insistere sul fatto che il black-friday abbia amplificato a dismisura i disagi e i mancati introiti. Io su questo aspetto sono più prudente: voglio ricordare che i negozi di vicinato non fanno grossi affari dal black-friday, e tutto sommato nemmeno la grande distribuzione. Si tratta invece di un’operazione commerciale estremamente efficace per le piattaforme online, sulle quali si riversano i 3 quarti degli acquisti. Purtroppo questi prodotti comprati a prezzo scontato, non sono altro che regali di natale sottratti alle realtà commerciali e ai negozi fisici. È questo il principale danno».
Anche Fipe-Confcommercio ha sottolineato la «forte preoccupazione per il blocco dei pagamenti elettronici tramite Pos, ha chiesto interventi urgenti e ha ventilato la possibilità di azioni legali. «Il disservizio mette in luce la fragilità di un sistema che, dipendendo da un unico provider, risulta altamente vulnerabile».
Secondo Fipe, «non basta intervenire con urgenza per evitare che simili disservizi si ripetano, ma è necessario introdurre un sistema di responsabilità che preveda anche risarcimenti per i danni subiti dagli esercenti. In Italia, dove vige l’obbligo di accettare pagamenti digitali e i clienti ricorrono sempre meno al contante, garantire l’affidabilità dei sistemi di pagamento digitale è cruciale. I pagamenti digitali, infatti, valgono in media circa 1,2 miliardi di euro al giorno».
La federazione ritiene quindi che sia necessario intervenire sulle norme che regolano i sistemi di pagamento digitale prevedendo la responsabilità dei gestori anche nel caso di disservizi come quelli che si sono verificati in questi giorni.