C’è voglia di shopping natalizio: per i regali si spenderanno 207 euro a testa
Tredicesime col segno più e crescono le vendite, Confcommercio scommette: «Maggiore vivacità rispetto al 2023»
Sassari C’è particolare ottimismo sullo shopping natalizio da parte di Confcommercio che, confortata dalle statistiche dell’ufficio studi nazionale, conferma: «Tanti gli aspetti in crescita nel 2024, puntiamo tutto sul dicembre e sul Natale». Lo dice Mariano Bella, direttore dell'ufficio che passa in rassegna dati dall'Istat e dalle ricerche interne per disegnare un quadro dove la risposta positiva immediata è sul sentimento di spesa. E cioè, dopo il crollo degli ultimi anni, adesso gli italiani dichiarano di affrontare con il sorriso la spesa natalizia.
Dopo il 73,3% registrato nel 2023, risale al 79,9% la percentuale di coloro che ammettono che sì faranno acquisti e su un campione di 1.057 casi, il 44% lo farà di buon grado. Numero in salita rispetto al 40% di 12 mesi fa. Per il secondo anno consecutivo cresce l'autodichiarazione sulla spesa media. La proiezione del 2024 è di un volume di affari in linea col 2019, l'ultimo Natale spensierato pre Covid. La spesa media reale pro capite con i prezzi attuali è stimata attorno ai 207 euro, vale a dire 19 euro in più rispetto a un anno fa e 40 euro in più dal 2022.
Anche per la Sardegna è una crescita che fa ben sperare perché, come suggerito da Bella: «Le decisioni sulla spesa possono determinare la vita o la morte delle imprese, che in base a come andranno le feste potranno aprire o meno nel nuovo anno». Più di altro, Confcommercio punta sull'aumento, lordo e netto, che ci si aspetta dalle tredicesime. Crescono i dipendenti – «di quasi 900mila persone rispetto al 2019 e una buona parte godrà della tredicesima» – e si contano le agevolazioni come il taglio del cuneo e il bonus Natale da 100 euro (con un valore complessivo di 400 milioni). Fattori che porteranno a previsioni di spese maggiori accompagnate anche dalla presenza costante di lavoratori autonomi.
Più nel dettaglio, sull'inflazione si riduce il gap con gli altri Paesi europei e a spingere la scommessa di Confcommercio sul Natale è la crescita delle vendite al dettaglio di settembre. Un segno più di 1,2 punti. «Non siamo al boom economico ma sembra che la prudenza delle famiglie stia cedendo il passo a comportamenti più in linea con la relazione maggiori redditi-maggiori consumi».
Il dato negativo è però sulle presenze degli italiani, che nelle attività sono diminuite da gennaio a settembre del 4,6% mentre gli stranieri aumentano del 3,9%. Gli italiani sembra che preferiscano guardare altrove. Questione di prezzi alti? «No, ma di competitività con altre offerte». Infine, il Black Friday non viene più visto come una sostituzione dello shopping di dicembre ma si affianca: diventa un appuntamento più per acquisti personali che per i regali di fine anno. «Con l'inflazione sotto controllo, il buon andamento dell'occupazione e tredicesime in crescita i consumi di Natale dovrebbero mostrare una maggiore vivacità rispetto all'anno scorso - questo è invece il commento del presidente nazionale di Confcommercio, Carlo Sangalli -. Questa prospettiva, confermata anche dal buon andamento del Black Friday, fa sperare in una crescita più robusta nel 2025».