Assalto alla scuola, quattromila a caccia di una supplenza
Boom di domande per un posto nelle graduatorie: in corsa over 50, liberi professionisti e disoccupati
Sassari Età media 50 anni, un lavoro perso o che non soddisfa più. Una laurea in tasca, spesa sinora per esercitare la libera professione, o un diploma magistrale conseguito prima del 2001: un titolo di studio che può aprire le porte della scuola in perenne emergenza di organico e alla continua ricerca di insegnanti e di personale amministrativo. La risposta c’è ed è massiccia, molto di più rispetto agli anni scorsi: a presentare la domanda per entrare nelle graduatorie biennali delle supplenze ci sono geometri, avvocati, architetti, ingegneri, farmacisti, agronomi ma anche igienisti dentali e rappresentanti probabilmente stanchi di una vita di corsa, sempre in auto da una parte all’altra.
È un assalto nelle sedi dei sindacati alle prese con migliaia di domande presentate on line e la richiesta di consulenze da parte dello staff, al lavoro mattina e sera: la scuola è di nuovo appetibile, in un mercato del lavoro in continua crisi il grande mondo dell’istruzione diventa un enorme ufficio di collocamento nel quale cercare stabilità, posto e stipendio fisso.
Boom di domande Solo negli uffici della Uil scuola Sassari e Gallura nelle prime due settimane di giugno sono arrivate più di mille domande, in Sardegna la stima si aggira per ora intorno alle quattromila richieste. E il numero è destinato a crescere moltissimo. Dice il segretario Alessandro Cherchi: «L’aumento rispetto al 2022 è di almeno il 20% e non stiamo parlando di posti di ruolo, ma di supplenze. Tra i candidati molti hanno più di 50 anni e una parte sono disoccupati, altri invece hanno una occupazione poco soddisfacente dal punto di vista economico e per questo decidono di provare a creare un canale lavorativo parallelo. Perché, conti alla mano, anche qualche mese di supplenza può aiutare il bilancio familiare».
I numeri Nell’isola ci sono 3mila cattedre vacanti e un esercito di precari di lungo corso. Da qualche tempo, lo squadrone di insegnanti a caccia di supplenze – con il ruolo come obiettivo finale – si è ampliato moltissimo. «Le nuove GPS (graduatorie provinciali supplenze ndr) sono aperte anche a categorie che fino a poco tempo fa erano escluse, a partire dagli universitari di terzo, quarto e quinto anno di Scienze della Formazione primaria», aggiungono Cherchi e Federico Fadda della Uil scuola. Le chiamate arrivate negli anni scorsi fanno ben sperare: tanti diplomati ante 2001 e laureati in discipline scientifiche sono stati assoldati per supplenze brevi e lunghe alla primaria, alle medie e alle superiori.
«Alcuni dirigenti erano talmente in emergenza che hanno dovuto prendere insegnanti di sostegno senza abilitazione, rappresentanti, ingegneri e impiegati che si sono ritrovati in cattedra senza alcuna preparazione». Alcuni ci hanno preso gusto e ci riprovano, forti dell’esperienza fatta e del punteggio messo in cassaforte. Ora, con l’aumento della concorrenza, proprio il punteggio in graduatoria fa sempre più la differenza: anche una supplenza breve in più può essere fondamentale per conquistare un posto e fare un ulteriore passo avanti verso l’obiettivo di supplenze sempre più lunghe, in attesa del nuovo concorso per ottenere il ruolo.