La Nuova Sardegna

Terremoto in Regione

Decadenza Alessandra Todde, l’ex governatore Solinas: «Altro che competenza e legalità»

di Serena Lullia
Decadenza Alessandra Todde, l’ex governatore Solinas: «Altro che competenza e legalità»

Duro attacco alla presidente pentastellata e al Movimento cinque stelle per le irregolarità nelle spese elettorali

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Sassari Riemerge dall’oblio politico degli ultimi mesi con un attacco frontale alla presidente della Regione, Alessandra Todde, al centro del complicato caso della decadenza. L’ex governatore sardista, per cinque anni alla guida dell’isola grazie all’alleanza Lega-Partito sardo d’azione, non risparmia fendenti a colei che ha preso il suo posto e al Movimento cinque stelle, con cui non ha mai avuto feeling. Due i fronti dell’attacco. Politico e giuridico. Le presunte irregolarità sulle spese della campagna elettorale contestate a Todde dalla Commissione elettorale di garanzia, secondo Solinas, manderebbero in frantumi uno dei pilastri del credo pentastellato. La competenza. «Sotto il profilo politico questa vicenda sgretola definitivamente la narrazione autoreferenziale dell'asserito primato della competenza, delle capacità e della legalità della presidente Todde e del M5S rispetto agli altri partiti». Dal punto di vista giuridico secondo Solinas gli errori commessi nella rendicontazione non sarebbero sanabili e quindi la fine della carriera di Todde presidente della Regione sarebbe vicina. 

Metodi da goldoniano Truffaldino L’ex governatore sardo-leghista non si limita a commentare il caso decadenza. Ma insinua il dubbio sulla reale credibilità della presidente e della Regione con particolare riferimento ai procedimenti amministrativi. «Se fosse confermato il tentativo di aggirare i rilievi della Commissione elettorale di garanzia con la commistione tra finanziamenti e spese del candidato, del partito e delle liste del movimento, con ampie zone grigie, e la difformità tra spese realmente effettuate e dichiarate, ci troveremmo di fronte a metodi degni di un goldoniano Truffaldino. E anche in questo caso parrebbe lecito domandarsi se questi stessi metodi non siano applicati nel governo del quotidiano, nei tanti procedimenti amministrativi in capo alla Regione a guida pentastellata», sottolinea Solinas. 

Contestazioni non sanabili Dal punto di vista tecnico Solinas non ha dubbi che le contestazioni della commissione elettorale siano fondate e che la decadenza sia la conseguenza naturale per le violazioni di legge. «Sotto un profilo squisitamente giuridico le leggi applicate al caso, proprie della materia elettorale, rappresentano lex specialis e in quanto tali in esse va ricercata la disciplina complessiva. Pertanto, la mancata designazione del mandatario elettorale e la conseguente impossibilità di ricevere e spendere fondi e tanto meno di certificarne la regolarità è sanzionata con la decadenza ope legis», è il suo ragionamento. Per Solinas quindi «a nulla vale sostenere che sia sanzionata la mancata presentazione del rendiconto mentre un rendiconto la Todde lo avrebbe presentato a sua firma. Infatti, tale documento non ha alcun valore in quanto la norma prescrive il deposito di un rendiconto nelle forme di legge, cioè redatto e sottoscritto da un mandatario elettorale. In questo caso, non essendo stato nominato per tempo il mandatario, non è in alcun modo sanabile ipso iure, a posteriori, la presentazione nei termini di un valido rendiconto».

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