La Nuova Sardegna

Il caso

Capitale italiana della Cultura, la Sardegna batte in ritirata

di Andrea Sini
Capitale italiana della Cultura, la Sardegna batte in ritirata<br type="_moz" />

Pubblicata la short list per il 2027: ancora nessuna candidatura dall’isola

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Sassari Nuoro è quella che ci ha provato con maggiore convinzione, Cagliari quella che ci si è avvicinata di più, ottenendo una nomina condivisa. Nessuna però ha centrato pienamente l’obiettivo e, soprattutto, ora la Sardegna sembra avere alzato bandiera bianca. La corsa al riconoscimento dello status di Capitale italiana della Cultura resta tabù per la nostra isola, dalla quale neanche quest’anno è arrivata alcuna proposta progettuale.

In questi giorni il ministero della Cultura ha reso noto che la giuria per la selezione della Capitale della Cultura 2027, presieduta da Davide Maria Desario, ha scelto i 10 progetti finalisti dopo aver esaminato le 17 candidature pervenute, privilegiando quelle i cui dossier più rispondono al bando. Ancora una volta non c’è nessun centro della Sardegna.

Alla fase finale prenderanno infatti parte Alberobello (provincia di Bari, Puglia, con il dossier intitolato “Pietramadre”); Aliano (Matera, Basilicata, “Terra dell’altrove”); Brindisi (Puglia, “Navigare il futuro”); Gallipoli (Lecce, Puglia, “La bella tra terra e mare”); La Spezia (Liguria, “Una cultura come il mare”); Pompei (Napoli, Campania, “Pompei Continuum”); Pordenone (Friuli Venezia Giulia, “Pordenone 2027. Città che sorprende”); Reggio Calabria (Calabria, “Cuore del Mediterraneo”); Sant’Andrea di Conza (Avellino, Campania, “Incontro tempo”); Savona (Liguria, “Nuove rotte per la cultura”). Le finaliste verranno convocate per le audizioni pubbliche il 25 e 26 febbraio. La proclamazione della Capitale italiana della Cultura si terrà entro il 28 marzo. Alla città vincitrice verrà assegnato un contributo finanziario di un milione di euro per realizzare le iniziative e gli obiettivi delineati nel progetto di candidatura.

La Capitale Italiana della Cultura è un’iniziativa promossa dal MIC – Ministero della Cultura, un progetto nasce ufficialmente nel 2014, ispirandosi al modello europeo della Capitale Europea della Cultura. La prima edizione risale al 2015, quando il titolo fu condiviso proprio tra Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna e Siena, tutte finaliste escluse dalla selezione per la Capitale Europea della Cultura 2019. Dal 2016, il titolo è stato assegnato a Mantova, Pistoia, Palermo, Parma (2020-2021), Procida, Betgamo e Brescia, Pesaro. Nel 2025 la Capitale è Agrigento, nel 2026 sarà L’Aquila.

Per Cagliari quello del 2015 fu un successo a tutti gli effetti, dato che il progetto diede impulso a nuovi lavori e investimenti importanti sul tessuto urbano e culturale.

Nuoro ci ha provato due volte: dopo essere riuscito a entrare nella “short list” per il 2020, venendo poi escluso, il capoluogo barbaricino ci ha provato nuovamente due anni fa, presentando la propria candidatura per il 2027. Dopo avere affidato la preparazione del dossier a una ditta specializzata cagliaritana, Nuoro dovette però battere in ritirata, battuta dalle beghe interne: il commissariamento del comune, dopo la caduta del sindaco Andrea Soddu, fece automaticamente cadere la candidatura.

E in futuro? Il tema della possibile candidatura di Sassari per una delle prossime edizioni è rimbalzato la scorsa primavera nella campagna elettorale, ma tra il dire e il fare servono volontà, idee, organizzazione e forte sostegno politico da parte della regione. Altri comuni interessati?


 

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