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Le indagini

Restano gravissime le condizioni della donna accoltellata nel suo appartamento

Restano gravissime le condizioni della donna accoltellata nel suo appartamento

Sassari, lo zio del marito, accusato di tentato omicidio si è difeso. «Non l’ho ferita, è caduta sulla lama»

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Sassari Ha trascorso la notte nel reparto di Rianimazione delle cliniche di San Pietro di Sassari, Roberta Mazzone, la 50enne accoltellata ieri, 21 gennaio, dallo zio del marito. La donna, che  ha subito due interventi chirurgici, è intubata e le sue condizioni sono gravissime. La prognosi è riservata.

Lo zio del marito, Domenico Ottomano, è rinchiuso nel carcere di Bancali con l’accusa di tentato omicidio. Lui stesso ha ammesso di avere avuto una colluttazione con la moglie del nipote, ma di non aver colpito volontariamente la donna. L’ uomo, originario della Puglia ma dalla scorsa estate a Sassari, ospite del nipote, domani comparirà davanti al gip per l’interrogatorio di garanzia. 

Secondo la prima ricostruzione degli inquirenti lo zio della donna avrebbe colpito con una furia tale Roberta Mazzone al punto da spezzare la lama del grosso coltello da cucina. Due fendenti in rapida successione - inferti mentre la vittima provava a fuggire e a mettersi in salvo - che hanno raggiunto la 50enne prima a un rene e poi a un polmone. La donna ha avuto la forza di chiedere aiuto ai vicini di casa, prima di perdere i sensi.

«Non ha avuto neanche la forza di parlare – hanno raccontato poco dopo alla polizia – e perdeva molto sangue».

Poco prima dell’ora di pranzo, intorno alle 13,30, Domenico Ottomano, che aveva una stanza in affitto all’interno dell’abitazione di via Cabu d’Ispiga, (un vecchio stabile che un tempo ospitava una struttura comunale e in cui ora vivono quattro famiglie), avrebbe litigato con Roberta Mazzone per motivi economici, legati al pagamento delle spese mensili. All’ennesima richiesta di soldi dalle parole si è passati alla violenza. 

Lo stesso Ottomano ha chiamato il 113 e ha raccontato quello che aveva fatto. Nel frattempo la donna, si è trascinata verso l’appartamento dei dirimpettai che hanno chiamato il 118. Nell’abitazione, mentre Domenico Ottomano veniva accompagnato in questura, sono entrati gli esperti della polizia Scientifica per eseguire i rilevi. All’interno, in mezzo a un lago di sangue, hanno rinvenuto il coltello spezzato utilizzato per l’aggressione. L’appartamento, su disposizione del sostituto procuratore Elisa Succu, è stato messo sotto sequestro. Davanti al magistrato e al dirigente della squadra mobile Michele Mecca, in questura Domenico Ottomano (assistito dall’avvocata Letizia Forma) ha provato a difendersi,  sostenendo che fosse Mazzone ad avere il coltello e che mentre lui cercava di toglierglielo dalle mani sarebbe caduta sulla lama. (l.f.)

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