Silvio Lai: «Sulla siccità il governo dimentica i 310 milioni di euro per la Sardegna»
Il decreto taglia fuori l'isola, serve un emendamento per le opere urgenti
Sassari L’ultima stagione estiva è stata contrassegnata dall’emergenza idrica. Da più parti, specie nella costa orientale, sindaci costretti a chiudere i rubinetti nei Comuni per mancanza di acqua. Con l’arrivo dei mesi più freddi, ma con l’assenza di piogge, gli invasi dell’isola non si sono riempiti. Cittadini e aziende agricole continuano a soffrire. Gli acquazzoni di una settimana fa hanno aumentato il livello dell’acqua in alcune dighe, ma giusto 48 ore fa dal Consorzio di Bonifica del nord ovest hanno lanciato l’allarme: le istituzioni facciano qualcosa.
Oggi il deputato sardo del Partito democratico, Silvio Lai, va giù duro: «Governo assente, sulle opere emergenziali dimentica totalmente la Sardegna».
Lo dice alla luce dell’approdo alla Camera del Decreto emergenze. Sarà approvato entro fine febbraio e contiene interventi sulle periferie urbane di Milano, Roma, Napoli, Foggia, Reggio Calabria, Catania, disposizioni sulla protezione civile a Ischia e per il Giubileo, disposizioni urgenti per le alluvioni di Savona e interventi per la siccità in Sicilia. Dell’emergenza che attanaglia la Sardegna, nemmeno l'ombra.
Il deputato, membro della commissione bilancio, proprio quello che alla Camera affronterà il decreto insieme alla commissione ambiente, evidenzia: «Sulla siccità si interviene per una sola regione, con 100 milioni di euro per dei dissalatori mobili di scarsissima portata per la Sicilia e nessun intervento strutturale. E come al solito il Governo dimentica la Sardegna che non è presa in considerazione nonostante la seconda relazione del commissario per l’emergenza idrica, finalmente resa pubblica, presenti come opere per la Sardegna 13 interventi per un totale di circa 310 milioni di euro, considerate urgenti e non rimandabili tanto da essere inserite tra quelle prioritarie nel Piano nazionale di interventi infrastrutturali e per la sicurezza nel settore idrico», spiega Lai. Il parlamentare rende nota la natura dei diversi cantieri che dovrebbero partire nell'isola: «Opere che intervengono sull’Ogliastra per 44 milioni di euro, sulle dighe Govossai e Olai e la nuova condotta adduttrice, 45 milioni di euro complessivi, sugli acquedotti del Coghinas per l’anglona e per il Sassarese, 72 milioni di euro, oltre a 20 milioni di euro per la nuova condotta Truncu reale–monte oro, su Arzachena in Gallura 20 milioni di euro, sull’hinterland cagliaritano 50 milioni di euro, e sull’assetto idrico nuorese 58 milioni di euro. E non si comprende come si possa evitare di intervenire rimandando o intervenire con piccole pezze come i mini dissalatori in Sicilia».
Per rendere l'idea sulla direzione dei fondi, Silvio Lai mette insieme le due isole maggiori e l'Appennino meridionale. Per far partire tutti gli interventi in queste aree d’Italia, basterebbe un decimo delle risorse impegnate invece per il ponte sullo Stretto. Per questo motivo sui banchi della Camera è arrivato un emendamento con Silvio Lai primo firmatario per assicurare gli investimenti contro la scarsità idrica in Sardegna. I 310 milioni di euro già citati, con una prima tranche di 10 milioni nel 2025 e poi suddivisi equamente nei tre anni successivi. (p.ard.)