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Sanità

Caos certificati, Salvatore Lorenzoni: «Capiamo le enormi difficoltà, ma le pratiche sono un dovere»

Caos certificati, Salvatore Lorenzoni: «Capiamo le enormi difficoltà, ma le pratiche sono un dovere»

Il presidente dell'Ordine dei medici di Sassari: «Software complesso, faremo il tutorial»

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Sassari La situazione è di grande emergenza, le pratiche di invalidità sono ferme e ci vorrà un periodo di rodaggio prima che il meccanismo si sblocchi e vada a regime. Anche per l’Ordine dei Medici di Sassari è uno scenario difficile da gestire: «Questa rivoluzione, seppure nota da tempo, è piovuta dal nulla, senza una adeguata formazione. – spiega il presidente Salvatore Lorenzoni – Le modalità di accesso alla piattaforma sono le stesse, ma ciò che è cambiato è il software. Obiettivamente non è per nulla intuitivo, e per caricare un’intera pratica ci si può impiegare anche 5 ore. Questo almeno le prime volte che ci si rapporta con il programma. Quando invece si acquisirà confidenza, per completare una certificazione occorrerà in media mezz’ora, che è un tempo ragionevole». I medici però non sono dei tecnici informatici, e tutti stanno incontrando enormi difficoltà, con un software che spesso blocca l’iter e ad ogni errore fa ripartire l’upload da capo: «So che la scansione e la digitalizzazione della cartella clinica deve essere eseguita in maniera corretta, altrimenti non viene accettata. E un altro problema che i medici incontrano è la firma digitale da apporre alla documentazione: non tutti posseggono questa opzione. Noi come Ordine ci stiamo muovendo per fornire il più rapidamente possibile tutte le istruzioni necessarie per districarsi nell’intero processo. So che anche l’Inps sta apportando delle correzioni quasi quotidiane per semplificare le procedure. Bisognerà avere un po’ di pazienza, e magari trovare una soluzione tampone che sblocchi lo stallo di quest’ultimo mese».

Si è passati dal caricamento di 100 pratiche a settimana sulla piattaforma, ad avene soltanto una. Se l’obiettivo del Ministero era quello di smaltire le pratiche di disabilità che intasavano le commissioni, metodo più drastico ed efficace non poteva essere inventato. Taglio alla radice: domande azzerate perché non pervenute. Il motivo? La maggior parte dei medici di base punta i piedi, e non è disposto a impiegare tante ore della propria giornata per ulteriori incombenze burocratiche: «Capisco perfettamente le loro difficoltà e remore, ma allo stesso tempo devo precisare che i certificati, quando sono leciti, sono sempre obbligatori. E tutti i medici possono farli. Tutti hanno o possono acquisire l’abilitazione, e per quanto riguarda i crediti formativi necessari, anche questo non rappresenta un ostacolo: l’interpretazione corretta è che basta aver iniziato l’iter di aggiornamento professionale e possedere anche solo un credito, per essere in regola. Quindi se un paziente richiede la certificazione per una disabilità, il medico non può esimersi dal produrla. Poi i tempi e i costi devono essere chiariti e concordati con il proprio assistito».

Ancora una volta è il soggetto più fragile che rischia di pagare a caro prezzo le novità normative. «Il timore è che possa innescarsi un business parallelo per le invalidità civili. E sarebbe molto triste lucrare sulla pelle dei più deboli». La maggior parte dei medici di famiglia, sino a gennaio, certificava gratuitamente. Chi si faceva pagare, chiedeva da un minimo di 50 a un massimo di 120 euro. Ma nel complesso della procedura, l’incombenza del medico era quella di allegare le informazioni cliniche del paziente, che lui conosceva già molto bene. Adesso invece c’è un notevole aggravio burocratico da caricare online, cioè tutta la parte anagrafica che era di competenza del Caf. Ecco che i compensi potrebbero lievitare. Ad esempio un consulente tecnico per valutare la pratica di un paziente che non conosce, percepisce circa 300-350 euro. Il medico di famiglia non dovrebbe arrivare a cifre così elevate, ma si parla orientativamente di 150-200 euro per pratica. Un aggravio che un portatore di handicap non si merita di certo. (lu.so.)

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