Desirè Manca: «10 milioni per il bonus sanità e ora interventi di inclusione»
L’assessora regionale: «Dal governo non avremo nessun aiuto»
Sassari Ai numeri già citati, con più del 40% delle famiglie che lamenta grandi difficoltà economiche e più della metà (56%) che non riesce a far fronte a costi imprevisti, si aggiunge l’assessora regionale al Lavoro Desirè Manca con il suo 23%.
Il bonus «È il numero delle persone che nell’isola puntualmente rinunciano alle cure». In questa direzione a dicembre sono stati messi sul tavolo 10 milioni di euro per avviare il “Bonus sanità” su proposta di Manca per permettere a persone con Isee inferiore ai 10mila euro annui di accedere alla sanità privata per visite e cure. Questo perché chi ha bisogno di una visita o di sottoporsi a determinate terapie, di fronte a lunghe liste di attesa spesso si ritrova a doversi rivolgere ai privati. Ma si torna al discorso dei costi imprevisti, che escono dall’ordinario e che sempre meno le tasche delle famiglie sarde sono pronte a sostenere.
Attacco al governo Manca, esponente di spicco della giunta Todde, è sicura. Sul fronte del lavoro, del sostegno economico e dell’inclusione sociale, «gli interventi si dividono in due piani». Nel primo caso, si riferisce ai piani alti. Quelli dei ministeri. «Ma da quello che apprendiamo, dal governo ci sono stati solo dei tagli, e quindi sappiamo che non avremo nessun aiuto». L’altro piano d’intervento però è con «azioni forti su base regionale, bisogna lavorare nel settore sociale».
Risorse europee A tal proposito, dice di essere partita dalla sanità, in una fase «delicata» e di «riprogrammazione» come quella che il settore sta vivendo in questi mesi, sostiene, ha deciso di tendere una mano alle persone più in difficoltà. Il bonus, presentato il 10 dicembre, gestito attraverso l’Aspal per i bandi a cui far domanda, «rientrava nella misura per l’inclusione sociale del fondo sociale europeo che gestisce il mio assessorato. Misura utilizzata per la prima volta, non solo in Sardegna, ma in Italia». Dopo una prima importante tranche, Manca parla di «altri interventi in programma per promuovere misure sociali». Una volta stilato un progetto convincente, prenderà un volo per Bruxelles e tra i palazzi dell’Unione europea cercherà nuovi fondi: «L’obiettivo è tornare con un bel malloppo».
Lavoro Le percentuali fornite dalle Acli stando alle analisi dell’Istat, che disegnano una Sardegna in continua difficoltà, non sorprendono l’assessora. Ne è consapevole, «sono realtà che incontriamo ogni giorno. Dei modi per intervenire ci sono. Ora occorre riprogrammare, studiare nuovi piani di intervento, proporli». E per la giunta regionale, se a una mano ci si deve aggrappare, sarà quella dell’Unione europea e non del governo nazionale, con cui le differenze di vedute sono evidenti in ogni occasione sempre di più.