Sensi, Asl 1: «Pochi medici negli ospedali, bisogna pagarli 1500 euro in più»
La riforma, audizione in Commissione: la minoranza non partecipa ai lavori
Cagliari Rottura, per certi versi attesa, oggi 10 febbraio in commissione sanità del Consiglio Regionale. In apertura dei lavori la presidente Carla Fundoni ha dato la parola ad Alice Aroni (Udc), che ha comunicato la volontà dei consiglieri di minoranza di non partecipare ai lavori, ribadita anche dai consiglieri Umberto Ticca (Riformatori) e Corrado Meloni (FdI).
Oggi sono stati auditi i manager delle Asl di Sassari e Cagliari. Flavio Sensi (Asl 1) ha segnalato al parlamentino «la prima delle emergenze della Sanità del Nord est sardo, cioè quella del personale che manca, sia nella medicina generale che nelle altre specializzazioni. E’ del tutto evidente che se vogliamo essere attrattivi rispetto al privato dobbiamo pagare i medici almeno 1500 euro netti in più al mese. Un’altra questione attiene alle guardie mediche, «inefficienti al punto che producono carichi di lavoro ulteriori per i pronto soccorso».
Più lunga e articolata l’audizione di Marcello Tidore, a capo della Asl 8 di Cagliari. «Resto perplesso sul fatto che la Asl di Cagliari possa reggere una riforma come questa , composta da 15 articoli di cui soltanto due trattano della organizzazione dei servizi sanitari».
In premessa Tidore ha consegnato alla presidenza due note del direttore generale dell’assessorato alla Sanità inviate ai manager «in cui si chiede di non chiudere i bilanci mentre nella relazione al Dl 40 è scritto che i bilanci non sono stati chiusi per nostra responsabilità. Una comunicazione sulla quale farò le mie valutazioni e deciderò se presentarle nelle sedi opportune». Poi Tidore ha proseguito: “Questo disegno di legge è definito urgente ma di urgente non trovo nulla tra i suoi articoli. Trovo invece una chiara volontà di implementare le funzioni di Ares, anche con una seconda centrale di committenza regionale che a mio parere difficilmente lo Stato accrediterà.