La Nuova Sardegna

Siccità

Emergenza idrica nella Nurra, Satta attacca Zirattu

di Andrea Sini
Emergenza idrica nella Nurra, Satta attacca Zirattu

L'assessore regionale all'Agricoltura contro il presidente del Consorzio: «Stiamo ancora aspettando il piano dettagliato delle produzioni»

3 MINUTI DI LETTURA





Sassari Un unico problema, l’assenza di acqua; due ordini di soluzioni, sulla base del tipo di colture da salvaguardare. E un passaggio preliminare non più rimandabile: fornire un piano dettagliato dell’orientamento produttivo dell’area di competenza.

L’emergenza siccità nella Nurra diventa anche un caso politico. Con il bacino del Cuga sostanzialmente a secco (ci sono al momento 4 milioni di metri cubi, sui 22 invasabili)e le poche risorse disponibili che servono a garantire l’approvvigionamento per uso civile della città di Sassari, nei giorni scorsi era scattata la protesta di Coldiretti Nord Sardegna e del Consorzio di Bonifica, presieduto da Gavino Zirattu. I quali avevano chiesto interventi immediati alla regione per venire incontro agli operatori.
 

«Ma noi – risponde l’assessore regionale all’Agricoltura, Gian Franco Satta – stiamo ancora aspettando che il Consorzio presenti un piano dettagliato rispetto all’orientamento produttivo, così come è stato fatto ai consorzi di altri territori che si trovano in situazioni d’emergenza. Come la Sardegna centrale, l’Ogliastra e il Sud Sardegna. Perché è necessario fare un distinguo tra le colture pluriennali, che necessitano di acqua e vanno a tutti i costi salvate, e le colture stagionali, ad esempio quelle ortive: in questo caso l’obiettivo è fornire i ristori con fondi straordinari. Abbiamo chiesto ufficialmente questo piano al presidente del Consorzio della Nurra, attendiamo che arrivi e poi saremo pronti a fare la nostra parte. Ricordo anche che il Consorzio della Nurra ha a disposizione fondi per 115 milioni di euro per le manutenzioni e il monitoraggio con i contatori: sono risorse che vanno spese, sono interventi che vanno messi in atto».

In questo momento nel Cuga non c’è acqua che possa essere utilizzata per le colture. «Esatto, con quella poca presente dobbiamo garantire l’approvvigionamento potabile su Sassari – spiega Satta –. Gli invasi Coghinas 1 e 2 per 4 mesi saranno fuori uso per effettuare una serie di interventi strutturali non rimandabili legati al Pnrr, ma speriamo di concludere prima del previsto. Abbiamo risolto la questione legata all’utilizzo acqua depurata del comune di Sassari: si tratta di10-12 milioni di metri cubi autorizzati da Abbanoa che possono essere messi in rete. E stiamo valutano anche la possibilità di utilizzare quel poco che c’è a disposizione a Surigheddu. È evidente che ci troviamo di fronte a una situazione fatta di interventi mai fatti, di perdite che superavano il 50% e di monitoraggi di contatori che portavano a conti forfetari. Oggi bisogna cambiare passo e impostazione».

«In questo momento – aggiunge l’assessore all’Agricoltura – serve un atto di responsabilità da parte di tutti gli attori in causa nell’interesse di un comparto produttivo che va assolutamente preservato. Dobbiamo mettere le aziende nelle condizioni di non perdere le colture pluriennali. Lo faremo mettendo a disposizione la poca acqua che c’è. Ma in generale si tratta di razionalizzare al massimo la risorsa ed è per questo che parlo di responsabilità: da parte dei consorziati, di chi gestisce l’acqua e anche nostra. Condividiamo l’emergenza e siamo pronti con interventi ed eventualmente ristori per i danni alle colture stagionali».

Primo piano
Sos sicurezza

Minacce di morte al sindaco, cresce la tensione a Orgosolo

di Simonetta Selloni
Le nostre iniziative