La preoccupazione dei balneari: «Rischiamo di perdere i sacrifici di una vita»
La decisione del Tar Liguria scuote gli imprenditori in vista della stagione estiva
San Teodoro La decisione del Tar Liguria di tener fede alla direttiva Bolkestein allarma anche la Sardegna. «Aspettavamo una risposta dalla Regione – afferma Marcello Fideli, gestore della concessione L&l beach, nella spiaggia Isuledda di San Teodoro -. Doveva essere pronto un documento che, come detto dalla premier Meloni, ci avrebbe fatto continuare ancora un po’ senza cambi in attesa di nuove linee guida, per poi iniziare con le gare nel 2027». Un documento, quello a cui fa riferimento il teodorino, ad oggi inesistente: un accordo fra Stato e Commissione europea che prevederebbe la proroga automatica delle concessioni per i prossimi tre anni. «La stagione scorsa la Regione ci ha fatto rinnovare per un anno, adesso aspettavamo il rinnovo per altri tre – prosegue l’imprenditore -. In questi tre anni bisogna controllare bene il settore, preparare i piani dei litorali con l’aiuto delle associazioni. Ma alla fine non cambia molto: la Bolkestein ci sarà lo stesso. Arrivati al 2027 la situazione sarebbe uguale, saremmo punto e a capo».
Per Fideli, la direttiva andrebbe bene se fatta su misura, stabilendo i giusti parametri lido per lido. «Le nostre spiagge sono diverse dalle altre, solo una piccola parte è coperta da concessioni. Siamo fra le regioni con la percentuale più alta di spiaggia libera. Per questo la Bolkestein non dovrebbe essere applicata allo stesso modo».
Quindi si vada ai bandi, ma tutelati. «Non va bene passare ancora anni e anni con l’incertezza – aggiunge lui –, siamo ottimisti nei confronti della nostra Regione. Abbiamo la certezza che metterà mano al caso per arrivare ad una soluzione nella maniera giusta, da sardi». La paura, spiega, è di perdere tutto, «molti vedrebbero sparire i sacrifici di una vita. Sui bandi entreranno delle lobby, grandi società con cui è impossibile competere. Un compromesso sarebbe andare a bando con un punteggio agevolato: siamo qua da anni e meritiamo considerazione» Sui possibili investitori e le minacce che porterebbero con loro però Sandro Pretti, titolare dello stabilimento Coclearia di Puntaldia (San Teodoro), la pensa diversamente: «Grandi colossi o multinazionali non ci riguarderebbero, puntano a concorrere con realtà più grandi. Penso che i prossimi gestori delle concessioni saranno locali, imprenditori delle nostre province e comuni». Pretti spiega il suo ragionamento: «Se pensiamo alla maggior parte delle nostre spiagge, che presentano solo servizi indispensabili, è difficile reputarle appetibili per le imprese estere. L’interesse verso l’acquisizione di stabilimenti si avrebbe solo in funzione di ampliamenti: un grosso imprenditore ha la possibilità di fare rinnovamenti e portare più servizi, mentre noi siamo limitati da questo punto di vista, non potremmo competere».