Asi, piano strategico per favorire un nuovo sviluppo
Borghetto: convogliare gli scarichi a mare nel depuratore Bilancio in attivo per il quinto anno nonostante la crisi
SASSARI. Un panorama industriale che cambia, una storia lunga più di cinquant’anni che finisce e che lascia una eredità pesante, con tante cose da fare. Soprattutto guasti da sanare attraverso l’attuazione delle bonifiche in un territorio che deve ripensare la programmazione. E in questo contesto rischia di saltare il ruolo stesso del Consorzio industriale provinciale di Sassari che - di fronte alla realtà industriale in evoluzione - deve necessariamente adottare nuove strategie e ampliare i servizi offerti alla collettività.
In questi giorni il Consorzio Asi ha deciso di uscire allo scoperto e mettere insieme una serie di proposte per un piano industriale che rilanci l’azione dell’ente nei prossimi anni.
Il depuratore. L’impianto industriale, che si trova all’interno del Petrolchimico di Porto Torres, è sottoutilizzato ormai da tempo. L’Asi lo candida per svolgere un nuovo servizio per il territorio: «Si possono convogliare i reflui dei centri situati lungo la costa – ha detto il presidente dell’Asi Franco Borghetto, che rilancia un suo vecchio progetto – da Sorso a Sennori fino a Porto Torres, passando per gli insediamenti della Riviera di Sorso».
Benefici per l’ambiente. Eliminare tutti gli scarichi a mare, questa la vera sfida. Non se ne parla quasi mai, come se si trattasse di situazioni normali. Invece esiste un problema, ampiamente sottovalutato.
«La soluzione può consentire indubbi benefici sotto il profilo ambientale – ha detto ancora Borghetto – eliminando tutti gli scarichi a mare per circa 40 chilometri di costa e sostituendoli con un servizio tecnologicamente avanzato e moderno. La proposta è già stata presentata al gestore del servizio idrico Abbanoa che è in attesa del via libera degli enti preposti. Le istanze del Consorzio saranno riproposte nuovamente dopo il rinnovo degli enti locali soci dell’Asi».
Chimica verde. Le nuove opportunità che possono arrivare dai progetti della chimica verde sono al centro della valutazioni del Consorsio industriale provinciale. Ma l’attenzione maggiore è concentrata sulle bonifiche e sul monitoraggio ambientale: l’Asi ha già manifestato l’intenzione di diversificare le proprie attività e i relativi servizi consortili, in maniera da poter sfruttare in modo razionale e conveniente le strutture.
Il bilancio. Per il quinto anno consecutivo il Consorzio ha chiuso il bilancio in attivo. Al 31 dicembre 2013 ha fatto registrare un utile di esercizio pari a 347.536 euro. L’assemblea dei soci l’ha approvato nei giorni scorsi e il dato merita una riflessione, specie se inquadrato nel difficile momento che attraversa l’economia locale e, in particolare, il comparto industriale.
Fine della chimica. Nel 2011 hanno chiuso praticamente tutti gli impianti della chimica tradizionale nella zona industriale di Porto Torres. La fase di passaggio è molto delicata e i progetti legati all’innovazione sono ancora tutti da verificare in termini di ritorno economico e occupazionale. L’Asi ha registrato una notevole riduzione degli introiti, ai quali si sommano le difficoltà nella vendita dei terreni alle imprese «ancora troppo poco incentivate a insediarsi nei siti consortili di Porto Torres, Alghero-San Marco e Sassari-Truncu Reale».
Accordi. L’Asi ha partecipato nel 2012 all’accordo con la Regione per lo stanziamento di 65 milioni di euro per l’Area di crisi, di cui 6 milioni per il potenziamento delle reti del gas e della fibra ottica nella zona industriale. Ma quell’intesa è rimasta sulla carta, spetterà alla giunta Pigliaru sbloccare i finanziamenti al più presto.
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