Silenzio totale sui detenuti all’Asinara
Protestano Sel e sardisti, ma il Comune sembra essere all’oscuro dei progetti dei ministeri della Giustizia e dell’Ambiente
PORTO TORRES. La commissione Asinara non ha potuto discutere ieri mattina lo stato di attuazione dei progetti che riguardano l’isola parco. E alla domanda che il consigliere di Sel Toni Chessa rivolgeva al presidente Antonello Giovanetti, se era a conoscenza di un progetto che riguardava l’utilizzo dei detenuti al lavoro sull’isola, quest’ultimo rispondeva che «non era arrivata alcuna documentazione per la commissione». A pochi giorni dall’inizio della stagione estiva per i consiglieri presenti sembrava la volta buona per fare il punto della situazione in merito allo stato d’avanzamento dei progetti di valorizzazione e sviluppo dell’Asinara e delle sue uniche risorse. «Invece ancora una volta dobbiamo constatare che la commissione non viene messa nelle condizioni di lavorare ed è completamente tenuta all’ oscuro di tutto ciò che avviene e si programma nell’isola parco – attacca Chessa –. La riprova è stata che alla riunione mancavano giunta e struttura tecnica, e in merito a un progetto molto delicato come quello che riguarda l’inserimento lavorativo dei detenuti nei parchi nazionali attraverso la firma del protocollo d’intesa tra i ministri dell’Ambiente Gianluca Galetti e della Giustizia Andrea Orlando, nessuno mi ha dato risposta in merito».
Sul protocollo sottoscritto dai ministri c’è una nota critica dell’assessore all’Ambiente: «Nella nostra isola parco c’è spazio per tutti gli equini ma non per i “cavalli di Troia” che nascondono al loro interno falsi nobili intendimenti: nessuno è contro al reinserimento di detenuti nel mondo del lavoro, ma non si capisce perché questo deve avvenire in un parco nazionale che al suo interno ha ancora sedi carcerarie dismesse e strutture residenziali di proprietà ministeriali». Durante la riunione si è invece discusso di dinamiche tutte interne al palazzo e che riguardano la rimodulazione delle commissioni con relativa sostituzione dei presidenti di commissione (Antonello Giovanetti e Franco Pistidda) che non sono in linea con la maggioranza consiliare. «Questo rammarica in quanto lo sviluppo dell’Asinara rappresenta un volano economico e sociale per il nostro territorio – aggiunge Chessa – , ed è giunto il momento di capire se questa maggioranza intende far lavorare il consiglio tutto, a partire dalle commissioni, in merito ad argomenti di vitale importanza o è interessato ad altro: in questo caso, al fine di non fare ulteriori danni rispetto a quelli che già sta facendo, li invito ad accogliere la richiesta di quasi tutti i cittadini per dimettersi e andare a casa». Nell’ex Cajenna del Mediterraneo chiede ancora dazio il ministero, dunque, dimenticando però che un altro dicastero non permette di far funzionare il Comitato direttivo dell’Ente Parco per fronteggiare una situazione critica come la risorsa idrica e i reflui dei depuratori.