La Nuova Sardegna

Sassari

Ubriaco l’investitore di Diego: arrestato

di Nadia Cossu
 Ubriaco l’investitore di Diego: arrestato

Alcol e droga nel sangue del 39enne che sabato ha provocato lo scontro frontale nella rotatoria di Rudas

28 agosto 2014
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SASSARI. Proprio negli stessi istanti in cui in piazza Conciliazione, a Usini, si celebravano i funerali di Diego Pinna, i carabinieri arrestavano nelle campagne di Sorso Paolo Pes, il 39enne che sabato scorso ha provocato l’incidente stradale nel quale ha perso la vita il giovane di 22 anni.

Il conducente della Renault Clio guidava sotto l’effetto di droga e alcol quando ha invaso la corsia opposta di marcia schiantandosi frontalmente contro la Fiat Punto guidata da Diego. I militari della compagnia di Alghero ieri pomeriggio si sono presentati a casa sua, nella zona di Serra Longa, per eseguire l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Sassari su richiesta del pubblico ministero titolare dell’indagine. Pes deve rispondere di omicidio colposo e guida in stato di ebbrezza.

Erano circa le 22 di sabato quando Diego e la fidanzata Silvia Pani erano partiti da Usini verso Alghero per trascorrere la serata con alcuni amici. Si erano immessi nella rotatoria di Rudas – da molti automobilisti segnalata anche in passato per la particolare pericolosità – e stavano appena imboccando la due corsie per Alghero quando si sono trovati in mezzo alla strada quella Clio fuori controllo. Impossibile tentare una manovra per evitarla, l’impatto è stato improvviso e imprevedibile, ma soprattutto molto violento. E le immagini delle due macchine immediatamente dopo lo scontro parlano da sole. Lamiere accartocciate e pezzi di motore sparsi ovunque nell’asfalto. I soccorritori non hanno potuto fare molto per salvare la vita al giovane di Usini, hanno provato a rianimarlo ma le sue condizioni erano disperate. Lui e Silvia hanno avuto la sciagurata sventura di trovarsi in quel tratto di strada buio e insidioso mentre un uomo di quarant’anni, col tasso alcolemico quasi sei volte superiore a quello consentito dalla legge, con la mente e la vista probabilmente parecchio annebbiate, perdeva il controllo della sua macchina e finiva addosso all’utilitaria guidata da un ragazzo che stava semplicemente andando a divertirsi.

In questi quattro giorni l’esito dell’alcoltest e degli esami tossicologici è rimasto top secret negli uffici della Procura della Repubblica di Sassari.

Ieri sera è arrivata la svolta con l’arresto per omicidio colposo ordinato dal giudice per le indagini preliminari.

E sempre ieri si è scoperto che Pes in passato ha avuto diversi problemi con l’alcolismo e un anno gli era stata persino sospesa la patente per guida in stato di ebbrezza. Nonostante ciò, ancora una volta, sabato scorso si è messo al volante con una buona dose di alcol nel sangue. E lo ha fatto, oltretutto, in una strada dove le distrazioni non sono ammesse. Nemmeno le più piccole.

La notizia dell’arresto non servirà a dare pace ai familiari della vittima. Un padre, una madre e un fratello distrutti dal dolore che due giorni fa, mentre vegliavano il figlio nella camera mortuaria, hanno ricevuto la visita di due carabinieri in divisa che hanno raccontato loro quello che Diego aveva fatto appena dieci giorni prima di morire. Il ragazzo aveva trovato un portafogli per strada, dentro c’erano contanti, documenti e carte di credito. Non ci ha pensato due volte, è andato nella caserma di via Rockeller e lo ha restituito. Il borsello era stato smarrito da una coppia di turisti milanesi in vacanza nel Sassarese che proprio in quel momento stavano presentando una denuncia ai carabinieri. Uno dei militari che aveva accolto i ragazzi in caserma, in questi giorni in cui la fotografia di Diego è apparsa più volte sui giornali, ha riconosciuto il giovane di Usini e ha voluto raccontare ai suoi genitori – se mai avessero avuto qualche dubbio sulla bontà d’animo e integrità morale del loro figlio – di quel gesto così nobile e raro ai tempi d’oggi. Mamma Maria e babbo Salvatore hanno ringraziato e hanno continuato a versare lacrime.

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