La Nuova Sardegna

Sassari

E in via Planargia ci si scalda con stufette

Gli inquilini da 190 sono passati a 130, la titolare: «Siamo soli, nessun supporto da associazioni e enti»

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SASSARI. Il sovraffollamento di qualche mese fa in via Planargia non c’è più, ma le criticità non mancano. I vigili urbani prima, e il senatore Luigi Manconi, hanno verificato le condizioni della struttura. Da 190 ospiti si è passati a 130 e la vivibilità è senz’altro migliorata. Tuttavia siamo ancora lontani dagli standard indicati nei regolamenti. «Al terzo piano – dice Manconi – dove vegono ospitati i minori, in una stanza abbiamo contato anche 13 letti. I ragazzi si sono lamentati per il riscaldamento: un pannello elettrico a muro non riesce a garantire una temperatura accettabile, soprattutto all’interno di un edificio vecchio con enorme dispersione termica. Nei servizi igienici mancano le porte, i migranti si sono lamentati per la mancanza di cambi negli indumenti e nella biancheria e per spazi all’interno delle camere talvolta angusti. Detto questo le condizioni igienico sanitarie mi sono apparse dignitose, certamente migliori di molte altre strutture visitate». I titolari della cooperativa Sdb che gestisce via Planargia hanno evidenziato le difficoltà nell’affrontare una situazione di continua emergenza senza alcun tipo di supporto da parte delle istituzioni e soprattutto delle associazioni di volontariato: «Siamo completamente soli – ha detto la responsabile Doriana Pintus – abbiamo provato ad avviare progetti di inserimento, ma le risposte del territorio sono state pari a zero. Abbiamo problemi con la Questura, che ci concede al massimo 2 appuntamenti la settimana per regolarizzare documenti ecc. Ci sono minori che a distanza di un anno non hanno ancora un tutor. E soprattutto c’è un deserto intorno a noi sotto il profilo della seconda accoglienza. Noi cerchiamo con le nostre forze e la buona volontà di tamponare le falle, ma senza una rete di associazioni è una battaglia persa».

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