Il rumore che inquina si studia a scuola
Una indagine degli studenti del “Paglietti” in un progetto con Confindustria
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PORTO TORRES. Gli alunni dell’Istituto d’istruzione superiore “Paglietti” hanno iniziato ieri mattina ad analizzare un questionario, alla presenza del dirigente scolastico Daniele Taras, per misurare e valutare la percezione sonora dei cittadini che risiedono nella zona portuale. Lo studio rientra all’interno del progetto “Triplo” finanziato dal Programma di cooperazione Interreg V-A Italia Francia Marittimo 2014-2020 – che comprende anche i porti di Genova, Livorno e Tolone – e coinvolge come ente partner la Confindustria centro nord Sardegna.
L’obiettivo del progetto, acronimo di Trasporti e collegamenti innovativi e sostenibili tra porti e piattaforme logistiche, è quello di attuare una strategia transfrontaliera per ridurre l’inquinamento acustico nelle aree comprese tra i porti commerciali e le aree retro-portuali limitrofe. Una delle aree pilota è tra Porto Torres e Sassari, dove sono stati posizionati 3 sensori di rilevamento in altrettanti punti: uno in prossimità del ponte Vespucci, un’altro nei pressi dell’autogrill Cormorano e un terzo sulla ex 131 all’altezza di San Giovanni.
Il monitoraggio acustico avviene in tempo reale, con la produzione di mappe live del rumore integrate con dati linguistici.
«Lo scalo di Porto Torres ha delle peculiarità significative in termini di incidenza del traffico merci e navale sulla popolazione residente – dice il referente del progetto per Confindustria, Roberto Chironi – e “Triplo” rappresenta un’opportunità importante perché ci permette di confrontarci con realtà come Genova, Livorno e Tolone che vivono questo problema in maniera maggiore: attraverso la collaborazione reciproca acquisiremo competenze ed esperienze che poi risulteranno sicuramente utili per le amministrazioni locali». Nei prossimi giorni i questionari linguistici saranno somministrati ad altri gruppi di cittadini, dove sarà rilevata l’intensità del rumore generata dal traffico su ferro e su gomma che si sviluppa dai porti verso le destinazioni finali e viceversa. (g.m.)
L’obiettivo del progetto, acronimo di Trasporti e collegamenti innovativi e sostenibili tra porti e piattaforme logistiche, è quello di attuare una strategia transfrontaliera per ridurre l’inquinamento acustico nelle aree comprese tra i porti commerciali e le aree retro-portuali limitrofe. Una delle aree pilota è tra Porto Torres e Sassari, dove sono stati posizionati 3 sensori di rilevamento in altrettanti punti: uno in prossimità del ponte Vespucci, un’altro nei pressi dell’autogrill Cormorano e un terzo sulla ex 131 all’altezza di San Giovanni.
Il monitoraggio acustico avviene in tempo reale, con la produzione di mappe live del rumore integrate con dati linguistici.
«Lo scalo di Porto Torres ha delle peculiarità significative in termini di incidenza del traffico merci e navale sulla popolazione residente – dice il referente del progetto per Confindustria, Roberto Chironi – e “Triplo” rappresenta un’opportunità importante perché ci permette di confrontarci con realtà come Genova, Livorno e Tolone che vivono questo problema in maniera maggiore: attraverso la collaborazione reciproca acquisiremo competenze ed esperienze che poi risulteranno sicuramente utili per le amministrazioni locali». Nei prossimi giorni i questionari linguistici saranno somministrati ad altri gruppi di cittadini, dove sarà rilevata l’intensità del rumore generata dal traffico su ferro e su gomma che si sviluppa dai porti verso le destinazioni finali e viceversa. (g.m.)