La Nuova Sardegna

Sassari

Benetutti referendum sulle Province

di Elena Corveddu
Benetutti referendum sulle Province

Il sindaco Cosseddu contro il passaggio alla Città metropolitana di Sassari: «A Nuoro ci legano vincoli sociali e culturali»

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BENETUTTI. Continua l’acceso dibattito sul caso dei Comuni del Goceano che seppur trovandosi all’interno del piano organizzativo della Città Metropolitana di Sassari afferiscono maggiormente a Nuoro.

Particolare è la situazione dei Comune di Benetutti che pur confinando direttamente con un Comune capoluogo di provincia, afferisce ad un altro.

«Siamo l’unico Comune d’Italia a trovarsi in questa situazione – ha detto il sindaco Enzo Cosseddu –. Su mia proposta, il consiglio comunale verrà chiamato a breve a discutere, ed eventualmente approvare, una mozione, in base all'articolo 6 sull’accertamento della volontà dei territori interessati, della legge regionale 61/2021 che prevede il distacco dei comuni che abbiano contiguità territoriale con una provincia o città metropolitana diversa da quella di appartenenza».

Cosseddu chiama dunque a raccolta il consiglio comunale affinché poi siano i cittadini stessi ad esprimere il loro parere attraverso un referendum consultivo. «Il passaggio nella provincia di Nuoro – ha sottolineato Cosseddu – porterebbe il nostro Comune da cenerentola periferica, lontana e trascurata, alla centralità, dal momento che qualsiasi piano di sviluppo della città di Nuoro comporterebbe un coinvolgimento del nostro territorio».

«A questo vanno aggiunti gli storici rapporti culturali – aggiunge il sindaco di Benetutti – e socio economici che per ovvie ragioni ci accomunano ai territori del Marghine e dell’alta Baronia. Come commento alla legge 61/2021 aggiungo che più che una riforma dell’assetto territoriale della Sardegna si tratta di un ritorno ad un passato che il popolo sardo nel referendum del 2012 aveva deciso di cancellare».

Un pronunciamento evidentemente troppo presto dimenticato, «I sardi si erano pronunciati per la soppressione delle otto province – rincara Cosseddu –. Invece, dopo solo nove anni il consiglio regionale in maniera trasversale ripropone, cambiando solo qualche nome, lo stesso assetto territoriale in assoluto dispregio alla volontà popolare».

Le perplessità di Cosseddu restano anche quelle di altri amministratori del Goceano, zona interna che cerca uno sviluppo possibile e vuole uscire fuori dall’isolamento. Ma la nuova geografia dettata dalla riforma non sembra garantirlo.

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